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Infomobilità
Pubblicato il: 05/09/2025 - Aggiornato il: 05/09/2025
Sicurezza stradale. Patanè: “Cantiere black point San Basilio appena avviato, effetti giudicabili solo dopo sperimentazione"

Realizzato neanche il 30% dei lavori previsti, impossibile giudicare al momento la validità degli interventi

“In riferimento alle polemiche sollevate nei confronti dei lavori sul black point di San Basilio, mi preme precisare innanzitutto che stiamo parlando di un cantiere appena avviato i cui effetti dunque potranno essere giudicati solo dopo la conclusione dell’opera e l’opportuna sperimentazione”: lo dichiara l’Assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patanè.
“Il black point in questione – prosegue Patanè – che riguarda gli incroci pericolosi tra Via Nomentana, Via Casal Boccone, Via del Casale di San Basilio, Via Diego Fabbri, Via Tino Buazzelli, Via Nicola Maria Nicolai è un progetto sperimentale che mira a ridurre drasticamente il numero di sinistri mortali verificatisi in quell’area: basti pensare che in un solo triennio, il complesso delle tre intersezioni ha comportato costi sociali per circa 5.200.000 euro, a causa di 53 incidenti, 2 morti e 39 feriti”.
“Come abbiamo detto e ribadito più volte insieme ai Presidenti di Municipio, ai residenti e comitati di quartiere che abbiamo incontrato – precisa l’Assessore – solo al termine dei lavori, dopo l’apposizione della segnaletica e la realizzazione completa di tutti gli accorgimenti e miglioramenti che via via si potranno apportare - anche accogliendo proposte proattive -, inizierà la sperimentazione, che durerà fino a 6 mesi, e potremo valutare sul campo i risultati. Se verificheremo che l’opera non sta funzionando da un punto di vista dei flussi di traffico e della congestione, della sicurezza stradale e dell’inquinamento siamo pronti a modificarlo o a tornare direttamente al sistema di viabilità precedente. Oggi però, dopo aver realizzato neanche il 30% dei lavori previsti – conclude Patanè - è davvero impossibile giudicare se il sistema di viabilità potrà funzionare o meno una volta completata l’opera”.
 

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