Diossine con valori 35 volte superiori al valore di riferimento per le aree urbane e presenza di Benzopirene con valori quasi triplicati rispetto alla soglia di riferimento indicata dall’OMS. Sono i risultati dei primi test della qualità dell’aria effettuati a seguito del vasto incendio che sabato scorso ha interessato la zona di Centocelle. L’Arpa Lazio, ha immediatamente avviato le attività di monitoraggio delle emissioni in atmosfera installando due campionatori ad alto volume rispettivamente in via Giuseppe Saredo e uno presso l’Aeroporto di Centocelle. Per le diossine il valore rilevato è stato di 10,6 pg/m3 (limite a 0.3) mentre per il Benzopirene il valore registrato è di 2,6 ng/m3, superiore anch’esso alla media annua pari a 1 ng/ m3. La Società Italiana di Medicina Ambientale raccomanda in particolare ai residenti nelle aree dove è divampato l’incendio ma anche alla popolazione in generale, di verficare sul sito arpalazio.it i dati monitorati dai campionatori e i livelli delle emissioni inquinanti nelle varie zone della città di Roma. In caso di sforamenti dei limiti il consiglio degli esperti è di evitare di uscire, rinunciare a passeggiate e attività sportiva all’aperto, rimanere in casa con le finestre chiuse e utilizzare sistemi di aerazione e purificazione degli ambienti. Gli esperti avvertono che la diffusione di diossina nell’aria causata dall’incendio determina forti rischi per la salute umana, visti gli effetti cancerogeni e neurotossici di tale sostanza sul corpo umano. La Società Italiana di Medicina Ambientale sottolinea che la diossina è un inquinante organico persistente classi cato come cancerogeno certo per l’uomo, oltre ad avere effetti neurotossici ed essere un distruttore endocrino. Si accumula prevalentemente nei tessuti grassi e la sua emivita è stimata dai 5,8 anni agli 11,3 anni.