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Pubblicato il: 21/11/2024 - Aggiornato il: 21/11/2024
La Redazione
Approvato il nuovo Codice della Strada, ecco le principali novità

Il definitivo via libera dal Senato

Traffico in città

Con 83 voti favorevoli, 47 contrari, un astenuto (e oltre 350 emendamenti respinti), il Senato ha dato il via libera alla riforma del Codice della Strada. Il provvedimento era già stato approvato dalla Camera. 

La riforma prevede sanzioni più pesanti per chi usa il cellulare mentre guida o per chi viene trovato positivo ad alcol e stupefacenti. La novità è la sospensione della patente automatica di una settimana per chi è sorpreso con il telefono al volante e la decurtazione di 10 punti. La multa aumenta a 1.400 euro e la sospensione sino a tre mesi in caso di recidiva. Tempi che raddoppiano se l’uso del telefonino causa un incidente. Sospensione della patente da 6 mesi a un anno, invece, per chi viene trovato alla guida con un tasso di alcol tra 0.8 e 1.5 grammi per litro, oltre alla doppia sanzione: arresto sino a 6 mesi e ammenda da 800 a 3.200 euro. 

Per i neo patentati, il tasso alcolico dovrà essere pari a zero per i primi 3 anni e sempre per loro sale da uno a tre anni il divieto di guida delle super-car, anche se potranno guidare auto più potenti rispetto ad oggi, una delle novità più contestate. Tolleranza zero per chi fa uso di stupefacenti. Basterà risultare positivi ai test per la revoca della patente e la sospensione di tre anni. Sanzione da 173 a 694 euro, invece, per chi supera di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità. Nei centri abitati, la sanzione va da 220 e 880 euro con patente sospesa sino a un mese. 

Per i monopattini scatta l’obbligo di targa, casco e assicurazione, mentre gli automobilisti dovranno mantenere un metro e mezzo di distanza quando sorpassano una bicicletta. E proprio nella giornata del via libera alla riforma, accolta con reazioni contrastanti, sono arrivati da Asaps i dati sulle vittime del fine settimana nelle strade italiane. A perdere la vita sono state 26 persone, 5 nel Lazio. Il più giovane aveva 15 anni.

E a proposito di reazioni contrastanti, hanno protestato davanti al Senato numerose associazioni, come Legambiente, Associazioni dei familiari delle vittime sulla strada, Associazioni ambientaliste e della mobilità sostenibile, organizzazioni sindacali. Tra le criticità evidenziate dalle associazioni, quelle che riguardano le azioni a contrasto dell'eccesso di velocità, principale causa (assieme alla distrazione) di incidente.
 

"La riforma ostacola la prevenzione aumentando anziché abbassare il conflitto e la violenza stradali, che già paghiamo con più di 3.000 morti e 200.000 feriti ogni anno", hanno spiegato gli attivisti di Legambiente. "Riporta l'Italia indietro di 40 anni su mobilità sostenibile e sicurezza stradale, riducendo il livello di tutela della vita umana sulla strada, a danno di tutti, con qualsiasi mezzo di trasporto si muovano. Ci allontana ancora di più dal resto dell'Europa, dove già siamo al 19mo posto su 27 per tasso di mortalità, andando in direzione opposta alle riforme grazie a cui gli altri Paesi lo hanno invece ridotto con successo", hanno concluso i manifestanti.
 

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