L'iniziativa è dell'Anci. Coinvolte dieci città
Prevenire gli incidenti stradali. Una piaga purtroppo difficile da curare. Spesso causata o aggravata dall'uso di alcol e droga da parte di chi guida i veicoli.
Il progetto Mobilità Sicura, promosso dall'Anci (Associazione Comuni italiani), assieme alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Anas e Unione delle Province d'Italia, presentato a Roma, punta ad affrontare il fenomeno combattendo la causa primaria: l'abuso di sostanze alcoliche e/o stupefacenti.
L'iniziativa vuole promuovere comportamenti sicuri e responsabili con un obiettivo chiaro: dimezzare il numero delle vittime e feriti gravi entro il 2030.
I dati Istat 2022 sull'incidentalità fanno emergere un quadro ancora allarmante. I sinistri sono stati 165.889 (+9,2% rispetto all'anno prima) con 3159 vittime ( in crescita del 9,9%) e 223.475 (+9,2). L'incremento ha riguardato soprattutto i giovani. In particolare le fasce tra i 15 e i 19 anni (+21,2% rispetto al 2021) e i 25-29 anni (+10,4%). In prevalenza giovani tra i 17 e i 30 anni (il 40%) sono le vittime degli incidenti in ore notturne.
Numeri che parlano da soli. E vanno inevitabilmente correlati al dato sulle multe elevate a chi è trovato alla guida in stato di ebbrezza o dopo avere fatto uso di sostanze stupefacenti. Circa il 50% delle sanzioni ha riguardato persone giovani, tra i 18 e 32 anni, ed è stato elevato di notte.
Occorre quindi una campagna di prevenzione forte che metta insieme tutti gli attori coinvolti: in primo luogo Comuni e Province, Forze dell'Ordine e scuole.
Perché la giovane età delle vittime dice con chiarezza che la formazione alla sicurezza deve iniziare o essere rafforzata tra i banchi. Il progetto prevede corsi di formazione, informazione ed educazione alla guida sicura.
Con una campagna di comunicazione che vivrà, sempre nell'ottica di arrivare ai più giovani, anche e soprattutto on line con materiale informativo sui social media e hastag ufficiale.
Le dieci città coinvolte nel progetto (Roma, Milano, Torino, Napoli, Firenze, Genova, Bologna, Bari, Catania e Palermo) affiancheranno a quella nazionale una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale coinvolgendo almeno 15 mila persone.
L’università di Perugia effettuerà un'indagine in 40 luoghi di aggregazione giovanile per testare il grado di consapevolezza dei rischi.
Per Pasquale Gandolfi, presidente dell'Unione Province Italiane, "questo progetto ha il grande merito di riportare l'attenzione dei giovani sul tema sicurezza. Ma per avere strade sicure servono fondi e manutenzioni. E non è sempre facile".
Un tema, quello delle risorse per la manutenzione stradale, su cui ha posto l'accento anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. “Gli interventi svolti negli ultimi tre anni -ha detto- grazie all'innesto di importanti risorse, tra fondi del Giubileo e del Pnrr, hanno permesso una riduzione dell'89 per cento delle denunce per risarcimento nei confronti del Comune. I deferimenti sono passati da 3.385 a 359. Un dato che però va migliorato ulteriormente con un maggiore controllo sui limiti di velocità. Oggi, per legge, i Comuni non possono mettere autovelox in strade a 30 all'ora, non mi è chiara la ratio di questo divieto. E comunque è molto complessa la procedura per mettere dispositivi, è un test di sopravvivenza per le procedure amministrative. Penso che servirebbe rendere più semplici i controlli sulla velocità a livello normativo per garantire una maggiore sicurezza sulla strada. Se il governo ci rende meno complicato sanzionare chi va come su una pista di Formula uno sulle strade cittadine, si può intervenire a migliorare la sicurezza stradale. Occorre correggere questo aspetto e agevolare i Comuni nel mettere gli autovelox e nell'istituzione delle Zone 30".
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