Partita la campagna anticendi 2020
L’estate è in arrivo, il Campidoglio lancia la Campagna Antincendio Boschivo (Aib) per prevenire il pericolo di roghi in tutto il territorio capitolino durante il periodo di massima pericolosità, ossia quello dei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre. Con un’ordinanza firmata dalla Sindaca, Virginia Raggi, la Campagna è partita il 15 giugno e si concluderà il 30 settembre prossimo, e prevede il coinvolgimento diretto della Protezione Civile capitolina.
Tra le attività principali quelle legate alla prevenzione, con il monitoraggio e l’avvistamento dei roghi, ma anche e soprattutto il loro spegnimento. Ad essere impegnate, 70 organizzazioni di volontariato, in convenzione con il Comune, coordinate dal personale della Protezione Civile capitolina attraverso la Sala Radio Aib, istituita presso l’ufficio di Porta Metronia.
Le organizzazioni di volontariato garantiranno un presidio sulle aree del territorio maggiormente a rischio e saranno in costante contatto con la Sala Operativa. Questa, si legge sul sito comune.roma.it “è preposta a gestire tutte le attività effettuate dalle strutture comunali a supporto delle operazioni di spegnimento”.
Sul sito carabinieri.it c’è un breve vademecum sulla prevenzione degli incendi boschivi. Eccone alcuni passaggi: evitare di gettare dai finestrini delle auto mozziconi ancora accesi; non fumare nei boschi, nelle strade e nei sentieri che li attraversano; non accendere fuochi in prossimità di aree boschive, per i picnic accenderli solo in aree attrezzate. E ancora, non parcheggiare a contatto con l’erba secca, il calore dalla marmitta può emettere scintille, non abbandonare rifiuti nei boschi.
Intanto, anche la Regione lo scorso maggio ha approvato l’edizione del “Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2020-2022”. Un documento programmatico, per organizzare e coordinare in modo efficace tutte le attività riguardanti l’antincendio boschivo nel territorio regionale.
- Nel Lazio 7 mila interventi nell’estate 2019 -
Nel 2019 il fenomeno degli incendi boschivi, in Italia, è quasi raddoppiato rispetto all’anno precedente. Sono stati oltre 67 mila gli interventi dei Vigili del Fuoco dal 10 giugno al 7 ottobre dell’anno scorso, solo nel Lazio 7 mila. Secondo i dati diffusi dal Corpo nazionale, sono stati utilizzati 15 Canadair, 4 elicotteri Eriksson S-64 e 3 elicotteri Drago Vf. I mezzi hanno effettuato 3.054 ore di volo, 13.242 lanci di acqua insieme a sostanze estinguenti.
Le regioni più colpite sono state la Sicilia con 17.399 interventi, la Puglia con 12.395, la Campania con 8mila, la Calabria 7.695. Rispetto al 2018 gli interventi sono stati quasi il doppio: 35mila, infatti, furono le operazioni di spegnimento, 1.412 le ore di volo effettuate dalla flotta aerea e 8.527 i lanci tra acqua, sostanze ritardanti ed estinguenti.
Il fuoco di un incendio si sviluppa a causa di un processo chimico di rapida combustione di determinati materiali. Possono essere tronchi, erba, cespugli, o il calore dato da un fiammifero acceso, un mozzicone di sigaretta. Si sviluppa e si propaga con maggiore facilità quando non è presente attività di prevenzione e manca un’efficiente organizzazione dell'intervento. L’incendio boschivo, in particolare, quando non è doloso, può essere dovuto all’alta infiammabilità della vegetazione presente; alla scarsa manutenzione del sottobosco; all’elevata densità demografica in prossimità delle zone boscose; al clima sfavorevole. Per questo, assume importanza fondamentale l’attività di monitoraggio e controllo del territorio.