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Trasporto urbano, in Italia aumentano i progetti per le tramvie

Pubblicato il: 15/04/2025 - Aggiornato il: 16/04/2025

dal 04 Agosto 2023 al 06 Agosto 2023

Il punto nel convegno nazionale organizzato da Legambiente

I tram fanno bene alle città. Non è una semplice opinione ma un’evidenza numerica. Non a caso sempre più realtà italiane li stanno rinforzando, affiancandoli ad altre forme di trasporto sostenibile o adottandoli ex novo. Il dato emerge con chiarezza dal convegno nazionale che sul tema ha organizzato Legambiente. 
 

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Bologna, Padova, Firenze e Roma sono in prima linea nel rinnovamento con progetti ambiziosi. In Italia sono previste complessivamente nuove tramvie per 250 km, il 63% in più rispetto a quelle attualmente in esercizio. 
Il costo totale per realizzarle è pari a 5,4 miliardi di euro, in parte con fondi Pnrr e in parte da altri finanziamenti.
A Firenze, il 2024 ha registrato un boom d’utilizzo, con passeggeri oltre i 39 milioni cresciuto dell’11,8% rispetto al 2023. Anche a Padova, si registrano numeri importantissimi: con la linea Sir1 che trasporta 33.000 passeggeri al giorno. 
 

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E non solo. Le città italiane che puntano decise sui nuovi tram sono Bologna, con un piano di espansione di 23,4 km di nuove tranvie, Palermo (64,2 km), Padova (30,3 km), Firenze (25 km), Bergamo (23,2 km), Milano (35,9 km), Brescia (23,2), Napoli (4,1 km), Cagliari (6,9 km) e Sassari (2,5). E poi ovviamente c’è Roma con nuovi tram per 34,2 km. 
Ma esiste un tema che scavalca anche le esigenze del momento: la continuità e la certezza delle scelte. Un punto rimarcato dall’assessore capitolino alla Mobilità Eugenio Patanè. “Nelle nostre città – ha detto – in passato sono state prese spesso decisioni contraddittorie. A Roma i binari del tram sono stati smantellati in gran parte. Poi, qualche anno fa, si è deciso di invertire la rotta. Ma rimuovere o mettere rotaie non è una semplice azione meccanica. Una decisione simile ha conseguenze nel lungo periodo. Dietro a un’infrastruttura c’è un bagaglio di conoscenze ed esperienze a cominciare da quelle dal punto di vista manutentivo e amministrativo. Un insieme complesso di elementi che richiede tempo per essere ricostruito. Serve quindi una certezza nelle scelte affinché le città possano agire di conseguenza”. “È assurdo – ha aggiunto – che ci si divida sulla contrarietà o meno rispetto al tram o alla metro. A deciderlo è la scienza trasportistica in base al carico di passeggeri. Roma è particolarmente adatta al tram perché in molte zone non si giustifica, in base a questo criterio, la realizzazione di metropolitane”.
 

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Sui nuovi tram, per la presidente e Ad di Roma Servizi per la Mobilità, Anna Donati,  la parola d’ordine deve essere una: perseveranza. “Siamo nella fase – ha detto – in cui dobbiamo andare avanti, smontare le  obiezioni inconsistenti, migliorare i progetti e comunicarli in modo efficace. Quando si parte con nuove opere la reazione di chi è contrario è spesso decisa. Ma dobbiamo proseguire e fare capire che ora è la volta buona”. 
 

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Puntare su tram non significa solo portare benefici alla mobilità e all’ambiente. E’ molto altro. Lo ha sottolineato l’architetto Pierfrancesco Canali di Roma Servizi per la Mobilità. “Con l’arrivo dei binari – ha spiegato – si riqualifica l’intero contesto: dai sottoservizi all’abbattimento delle barriere architettoniche”. “Poi – ha sottolineato – va spazzato via un pregiudizio. I tram non provocano rumori e vibrazioni, grazie alle nuove tecnologie, e non sono invasivi visto che, essendo bimodali, in molti tratti possono viaggiare senza essere alimentati dalla rete aerea”. 

Romano Vanacore

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