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Pubblicato il: 20/03/2025 - Aggiornato il: 21/03/2025
La Redazione
Tra Marconi e Ostiense, riaperto il Ponte dell'Industria

Sul "Ponte di Ferro" ora transitano anche i bus con le linee 96 e 780

Ponte Industria

Una capienza di 26 tonnellate, passerelle ciclopedonali e per la prima volta il passaggio dei bus. Il Ponte dell'Industria è di nuovo aperto al traffico, a distanza di poco più di tre anni dall'incendio del 2021 e dopo un intervento di ristrutturazione a cura di Anas, per un investimento di 18 milioni di euro, suddivisi tra 13 milioni di fondi giubilari e 5 milioni di Roma Capitale. 

Ora ci transitano anche i bus con la nuova linea 96 e la linea 780, oltre al traffico privato, le biciclette e i pedoni. 


Alla cerimonia di apertura, giovedì 20 marzo, erano presenti il sindaco Roberto Gualtieri che è anche Commissario Straordinario di Governo per il Giubileo; Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio dei Ministri e ministro delle Infrastrutture e Trasporti; l'assessore capitolino ai Lavori Pubblico Ornella Segnalini; il presidente del Gruppo Fs Tommaso Tanzilli e Claudio Andrea Gemme, amministratore delegato di Anas.

"Inauguriamo il nuovo ponte, un intervento straordinario per complessità e per la tempistica in cui è stato realizzato Ringrazio il governo per la collaborazione. Avevamo tre alternative - ha spiegato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri - restaurare alla meno peggio il ponte con 3,5 tonnellate di capienza, chiuderlo o, grazie all'opportunità del Giubileo, fare un nuovo ponte con 26 tonnellate di capienza e dove possono passare gli autobus. Si sono utilizzate le tecnologie più avanzate per evitare interventi insostenibile sul Tevere, usate le tecnologie che si mettono in atto sulle petrolifere". Il precedente ponte, danneggiato gravemente dall'incendio del 2021, poteva sostenere solo 7 tonnellate, poi ridotte a 3.5 dopo l'incidente, impedendo il passaggio degli autobus. "Questo ponte tecnicamente è stato fatto in un anno e ha pochi eguali una tempistica del genere - ha aggiunto - Metteremo sopra gli arconi che sono in fase di restauro. C'è una passerella pedonale e ce ne sarà anche un'altra". 


"Tornando indietro di tre anni faccio un ringraziamento ai vigili del fuoco - ha dichiarato il ministro Matteo Salvini - altrimenti saremmo qui a raccontare un'altra storia. Spesso la politica si divide, polemizza, anche su cose non centrali nella vita dei cittadini. Le opere realizzate a Roma riavvicinano i quartieri di Roma. Sono contento che Anas e il ministero sia protagonista di queste opere giubilari. Abbiamo il record europeo di ponti, viadotti e gallerie e sono da mettere in sicurezza. Investire in ponti significa migliorare la vita dei cittadini". 

"Come Fs  - ha sottolineato Tommaso Tanzilli, presidente del Gruppo Fs - siamo stati in prima linea per migliorare la mobilità ferroviaria e stradale, come in questo caso. Il Giubileo è una grande occasione per lasciare una eredità strutturale a Roma e noi ne abbiamo fatto parte. Saremo sempre presenti per le iniziative infrastrutturali del Paese e soprattutto della Capitale". 

Le arcate restaurate del Ponte dell'industria saranno collocate "entro l'estate" - ha aggiunto l'amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme. "Fare questo intervento in 12 mesi è stato molto importante, il restauro delle arcate originarie sarà completato entro l'estate".

Evento straordinario, secondo l'assessore alla Mobilità Eugenio Patané, la riapertura del Ponte dell'Industria "e tanto atteso dalla cittadinanza anche perché grazie a quest'opera colleghiamo direttamente con il trasporto pubblico due interi quadranti della città: Ostiense con Marconi, Portuense, Magliana. La riapertura del ponte è doppiamente importante perché porta con sé due significative novità: la passerella ciclabile ai lati del ponte e il passaggio, prima non consentito, del trasporto pubblico e delle linee 96 da Corviale a Partigiani e del 780 dall'Eur a Partigiani oggi reso possibile dall'allargamento delle carreggiate e dall'adeguamento della rotatoria. Grazie al lavoro di tutti, degli uffici e delle strutture tecniche, delle aziende, tra cui Anas che ha eseguito i lavori, del dipartimento Mobilità, Atac e Roma servizi per la mobilità che si sono occupati del Tpl, dell'accessibilità con le nuove pensiline e della intera riprogrammazione della rete di tutto il Municipio Roma XI, al grande impegno dell'assessora Segnalini, con la quale abbiamo lavorato in questi mesi a stretto contatto, e dei Municipi coinvolti da oggi i cittadini potranno di nuovo percorrere il Ponte dell'industria".


 
- L'INTERVENTO DI ANAS nei dettagli - 

Come spiega Anas in una nota, nella notte tra il 2 e 3 ottobre 2021, il Ponte subì gravi danni alla struttura a causa di un incendio. Nel dicembre 2021, a seguito delle indagini del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici di Roma Capitale, l’infrastruttura fu riaperta, in via provvisoria, al transito dei veicoli con esclusione di quelli con carico superiore a 3,5 tonnellate." Con l’esito della valutazione della sicurezza di Roma Capitale, il Ponte è stato definito transitabile soltanto per cinque anni, dopodiché, in assenza di interventi di tipo strutturale, sarebbe stato definitivamente chiuso all’utenza".

Con tecnologie all'avanguardia, Anas ha realizzato un intervento che "ha permesso l’attuazione di soluzioni innovative che hanno consentito la completa messa a norma, anche antisismica, dell’opera. La struttura è tornata, così, transitabile da mezzi pesanti, autobus e veicoli ed è nato un percorso ciclopedonale protetto. 

"La fase più delicata dei lavori - spiega ancora Anas - è stata il consolidamento delle fondazioni, intervento cruciale per garantire la stabilità di una struttura con oltre 150 anni di storia. Il consolidamento è stato fatto mediante colonne di grande diametro, circa 1,7 metri, posizionate all’esterno delle pile esistenti, spinte fino a 59 metri di profondità, pari a un palazzo di circa 20 piani.

"Sono state realizzate 58 colonne in alveo e 24 sulle spalle del ponte, per un totale di 2.928 metri lineari di colonne e oltre 5 milioni di chilogrammi di cemento iniettato con il jet grouting. Si tratta di una tecnica innovativa, fino a oggi mai applicata, che prevede l’iniezione, ad elevatissima velocità, di una miscela legante per il consolidamento del terreno. Questa particolare tecnica ha permesso di procedere dall’alto dell’impalcato esistente verso il basso, senza dover deviare il flusso del fiume Tevere con un conseguente allungamento dei tempi di realizzazione".

Un intervento complesso anche nella fase dello smontaggio e montaggio dell'impalcato: "La prima operazione, svolta in più fasi, si è avvalsa di una gru da 600 tonnellate per sollevare le campate. La nuova struttura, tutta in acciaio, è stata assemblata in tre conci e varata a spinta: una procedura che ha richiesto opere propedeutiche e l’utilizzo di attrezzature specializzate. Sono state poi concluse le fasi di abbassamento graduale dell’impalcato, con l’utilizzo di martinetti idraulici e castelletti metallici. Il ponte, a causa della presenza di numerosi sottoservizi nell’area di montaggio che non hanno permesso uno scavo per un posizionamento più agevole dell’opera, è stato fin dall’inizio posizionato a una quota superiore al piano viabile di 2,5 metri; poi è stato abbassato di circa 20 cm al giorno fino al raggiungimento del piano stradale. In contemporanea, è stato avviato l'assemblaggio e il varo delle campate di sbarco sulle spalle, il montaggio dei camminamenti e dei parapetti per il transito ciclopedonale, l’impermeabilizzazione dell'impalcato, la posa dei giunti e l’ultimo strato di pavimentazione per poi procedere con il collaudo finale".

 

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