Il confronto tra i numeri di ottobre e novembre 2024
Meno auto in circolazione. Meno inquinamento. Più decoro urbano. Lo smart working, adottato a Roma su più vasta scala dopo l’accordo siglato a ottobre tra Campidoglio, sindacati e associazioni di categoria con l’obiettivo di ridurre il traffico durante il Giubileo, sta producendo effetti benefici. Lo dicono i numeri dei passaggi registrati dai varchi Ztl del Centro storico. Un parametro statisticamente assai affidabile vista l’estensione territoriale. A giudicare dalle cifre, tra ottobre e novembre, il giovedì, si è registrata una diminuzione di auto in transito del 18,4%. Tradotto: a ottobre 2024, nell’arco della giornata, sotto ai varchi sono passate, secondo la media dei vari giovedì – criterio adottato anche per le altre giornate della settimana – 83772 autovetture. A novembre 68370. Un calo considerevole. Stesso trend per il venerdì. Con le 83666 di ottobre e le 74042 di novembre. Per il mercoledì con le 83236 confrontate alle 78372, per il martedì (81033 contro 77490) e il lunedì (78791 vs 72083). Insomma un calo generalizzato. Visibile e apprezzabile anche a occhio nudo. La tendenza peraltro si conferma e rafforza se si prendono in considerazione anche i passaggi ai tornelli delle metropolitane. Vediamone alcuni partendo dal più significativo: nei venerdì di ottobre, sulla linea A, è transitata una media di 324766 passeggeri. A novembre scesi a 199110. Con un calo del 38,7%. Stessa tendenza per il martedì con -14,8% (327577 a ottobre contro i 279203 di novembre), il mercoledì con un -15,5% (332138 a ottobre 280650 a novembre) e il giovedì (-12,4% con 327224 a ottobre e 199110 a novembre). Cali considerevoli anche sulla metro B/B1. Con il picco del venerdì (-22,7% tra i due mesi, 223883 vs 173030) e dati importanti, in termini di calo, anche il martedì e il mercoledì (rispettivamente -18,1 e -18,4%). Idem per la linea C dove, nel medesimo confronto, a novembre, la linea, il venerdì è risultata frequentata dal 25,5% in meno di passeggeri rispetto al mese precedente (56222 vs 41896). I numeri, quindi, confermano che lo smart working è uno strumento che funziona contro la congestione stradale, con tutto ciò che ne consegue in termini di emissioni inquinanti risparmiate. Ma anche come modalità che contribuisce a rendere meno affollati i mezzi del trasporto pubblico. A tutto vantaggio della vivibilità e dell’ambiente. Che lo smart working abbia avuto effetto sul numero di persone in movimento lo confermano anche i dati dei passaggi lungo la ciclabile Nomentana. Il tracciato che da Porta Pia si ferma poco prima di piazza Sempione. Uno dei più frequentati della Capitale per raggiungere il Centro dalla periferia. Quindi utilizzato in larga misura per andare in ufficio. In questo caso tra ottobre e novembre si registra una flessione media del solo 4%
Sempre nel confronto tra ottobre e novembre, fornisce anche dati da leggere sotto un altro punto di vista. In alcuni giorni della settimana si è registrato un netto incremento dei passaggi rispetto al mese precedente. E’ il caso del martedì (+35,3%), del giovedì (+17%) e del venerdì (+13,4%). Che cosa significa? Semplice: quando si sta in Smart Working si lavora da casa. Non si prende la bici (né altri mezzi di trasporto) per andare al lavoro: la si usa per spostamenti di prossimità.
Inoltre, quando si deve raggiungere l’ufficio lo si fa a pedali. Segno di un’abitudine che si è ormai consolidata. E che da consuetudine dei giorni feriali si è trasformata in rito del fine settimana. Magari da consumare con una bella pedalata in famiglia. A dirlo è il dato medio del sabato. Cresciuto di ben il 50% tra un mese e l’altro.
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