Una giornata di confronto a Palazzo Valentini
Una mobilità migliore per le donne è una mobilità migliore per tutti. Non uno slogan, ma la realtà che emerge - o che potrebbe con più decisione affermarsi - guardando ai trasporti con una visione più ampia e inclusiva. La stessa visione proposta dal convegno "Donne, parità di genere e mobilità" che si è svolto nella sede di Palazzo Valentini, promosso da Roma Servizi per la Mobilità: un'occasione sia per condividere l'esperienza dell'azienda capitolina che lo scorso settembre ha ottenuto la certificazione sulla parità di genere sia per confrontarsi con rappresentanti istituzionali, esperte e tecnici di settore sulla presenza delle donne nei trasporti e sull'attenzione al femminile nell'erogazione dei servizi.
"Il tema della mobilità è connesso alla sicurezza - ha sottolineato Monica Lucarelli, assessora alle Attività Produttive e alle Pari Opportunità - e per le donne è importante in tema di qualità dei servizi. L'attenzione a tutte le cittadine a partire dalle più giovani è fondamentale. Di più, è un dovere verso le nuove generazioni arrivare a rendere più sicuro e sostenibile spostarsi in città".
"E' importante avere servizi sicuri e accessibili di notte - ha aggiunto Svetlana Celli, presidente dell'Assemblea Capitolina - ed è importante pensare alle giuste strategie per una città a misura di donna. Ed è giusto creare politiche aziendali per uno spazio adeguato, per questo complimenti a Rsm per la certificazione ottenuta con un lavoro meticoloso".
Proprio sul tema della certificazione, la presidente e Ad di Rsm Anna Donati ha spiegato che il percorso non è partito da zero, perché l'azienda ha una storia di inclusione, ora potenziata e valorizzata dando spazio a strategie già presenti. "Il settore dei trasporti è molto maschile. Rsm fa abbastanza eccezione. Il percorso per ottenere la certificazione di parità di genere è stata anche un'opportunità per riflettere in azienda. Abbiamo avviato questo specifico percorso a fine 2023 con la procedura di 'Parità di genere' che ha definito obiettivi strategici in linea con le direttive europee".
Poi è stata la volta del Comitato Guida composto da sette lavoratrici dell'azienda con successivi obiettivi come la maggiore attenzione al linguaggio, all'iconografia inclusiva nell'elaborazione dei progetti, alla declinazione dei documenti aziendali al femminile.
Di linguaggio ha parlato anche il presidente della Commissione Mobilità Giovanni Zannola: "Siamo soffocati dagli stereotipi. E la mobilità è un campo molto maschile, a partire dai luoghi-chiave. E' necessario lavorare sulla formazione del personale e poi sulla sicurezza. In tema sicurezza, per l'accessibilità delle stazioni è necessaria una buona illuminazione".
La mobilità è strutturata per le esigenze maschili, secondo Enzina Fasano, presidente della Consulta per la sicurezza stradale, "pensata per gli uomini che si recano al lavoro" mentre secondo Michela Cicculli, presidente della Commissione Pari Opportunità, "muoversi in sicurezza non è sempre scontato, spesso le donne vivono con difficoltà lo spazio pubblico. Una molestia può disincentivare l'uso del tpl. E' importante formare il personale, così come sarebbe utile valorizzare la mappatura dei centri anti-violenza in connessione con la conoscenza della rete bus".
"La progettazione deve seguire criteri di inclusività, interdisciplinarietà, universalità": questa, secondo l'assessore alla Mobilità Eugenio Patané, la strada "per eliminare le diseguaglianze". Secondo Patané bisogna lavorare per la giustizia che porta all'eguaglianza, a partire dalla pianificazione "con un livello di progettazione che deve essere valido per tutti. Così come fondamentale è la partecipazione dei soggetti interessati. La mobilità è fatta di scelte politiche - ha aggiunto l'assessore - e la progettazione per la mobilità deve essere utile per tutte le tasche, per tutte le capacità, per tutti i generi".
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