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Pubblicato il: 14/05/2025 - Aggiornato il: 15/05/2025
La Redazione
Lo spazio urbano, primo protagonista del trasporto pubblico

La rete di Polis impegnata a livello europeo sul versante dei finanziamenti. Patané: "Giusta la strada intrapresa"

Polis

Riconoscere le città come nodi essenziali nelle reti del trasporto pubblico. Con relative possibilità di finanziamento. Una delle grandi missioni di Polis - la rete europea che il 14 e il 15 maggio ha riunito a Roma 180 tra rappresentanti di città, istituzioni e aziende del comparto trasporti - negli ultimi anni è stata proprio questa. Si tratta di un passaggio cruciale. Sia dal punto di vista squisitamente giuridico-normativo che, soprattutto, da quello culturale. Perché l'approccio iniziale, quello impostato negli anni '80 e '90, tendeva a privilegiare, se non a considerare esclusivamente, il concetto di Stato membro o, in alternativa, quello di Regione. 
 


La Città, intesa come agglomerato urbano in cui vivono almeno 50mila abitanti, non aveva rilevanza. Con un lavoro costante, la rete di Polis è riuscita, gradualmente, a cambiare il paradigma. Almeno in chiave di mobilità. Facendo passare, a livello comunitario, un concetto chiaro e semplice: a gestire il trasporto pubblico sono le città (dove vive circa il 75% della popolazione europea). In capo a loro sono già molte incombenze - ad esempio la redazione periodica del Pums, Piano urbano sulla mobilità sostenibile - ma, spesso, non i relativi finanziamenti. Serve, in fretta, un cambio di passo. 

E c'è una scadenza precisa per chiederlo: il quadro settennale - per il periodo dal 2027 in poi- che regolerà il bilancio dell'Unione europea. La Commissione di Bruxelles ci sta lavorando. E Polis si impegnerà a fondo per garantire finanziamenti dedicati alla mobilità a livello locale e regionale. Soldi da destinare, solo per citare alcuni obiettivi, al rinnovo della flotta di bus, alla realizzazione di piste ciclabili, di metropolitane, tram e, in generale, a sistemi di trasporto intelligente. Entro i prossimi mesi, quindi, partirà una proposta in base a cui la Commissione potrà poi decidere di dare il ruolo necessario allo sviluppo delle politiche cittadine. Avvicinando le Istituzioni europee ai reali bisogni dell'Unione. 
 


"La notizia importante - ha spiegato l'assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè, al termine del Summit romano - è che a settembre la delegazione di Polis incontrerà il Commissario europeo ai Trasporti (il greco Apostolos Tzitzikostas, ndr) per presentare una proposta a nome delle città europee. Abbiamo già iniziato un lavoro comune per costruire un documento programmatico. I mesi estivi serviranno a completarlo. La strada intrapresa è quella giusta". 


- La sostenibilità richiede coraggio. Roma rilancia il messaggio di POLIS
Nella Capitale 180 tra rappresentanti dei governi locali e regionali per il leadership summit

Un confronto tra realtà europee. Tra città con tessuti e difficoltà diverse. Ma con lo stesso problema: l’inquinamento generato dal traffico. Roma ha ospitato il leadership summit di POLIS, la principale rete di città e regioni europee impegnate nel rendere la mobilità urbana più sostenibile, sicura ed equa.

Nella Capitale sono arrivati 180 tra rappresentanti dei governi locali e regionali, autorità di trasporto, istituti di ricerca e operatori del trasporto pubblico. 

In Campidoglio, il 14 maggio, lo scambio di esperienze e buone pratiche green ha visto sul palco - a parte Roma, rappresentata dall’assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè, e dalla presidente e Ad di Roma Servizi per la Mobilità,  Anna Donati- città come Amsterdam, Londra, Helsinki, Utrecht, Groningen. Come sempre il confronto è stato costruttivo. Perché l’obiettivo è comune: affrontare le sfide della mobilità urbana e condividere soluzioni di trasporto sostenibili e innovative, promuovendo un maggiore coinvolgimento di città e regioni nelle agende politiche nazionali e internazionali sulla mobilità.
 

Un versante su cui Polis è all’avanguardia. Pronta ad affrontare un momento in cui la cooperazione internazionale è fondamentale per affrontare le sfide sociali legate ai trasporti, come il cambiamento climatico, l'inquinamento atmosferico, la congestione e la sicurezza stradale.

A fare gli onori di casa è stato l’assessore Patanè: "I problemi del traffico - ha detto - risalgono a più di 2mila anni fa quando Giulio Cesare attivò la prima ztl con la Lex Julia Municipalis che vietò l'ingresso dei carri in città di notte. Ma le sfide che le realtà europee affrontano oggi non possono essere "risolte" con un decreto, come all’epoca di Giulio Cesare. Le nostre democrazie richiedono dialogo e cooperazione, negoziazione e compromesso. Ma anche l'impegno a favore di misure di mobilità che servano il bene pubblico e tutelino i diritti dei cittadini, soprattutto quando la paura del cambiamento alimenta la resistenza e la reazione negativa sui social media. Non è facile rendere le nostre strade sicure e salubri, i nostri trasporti sostenibili ed equi. Ciò comporta sfide e scelte. Richiede dialogo, decisioni, capitali e capacità”.

“Ma sappiamo - ha aggiunto- che è necessario farlo. Il coraggio di continuare ad andare avanti è un ingrediente chiave per la democrazia. Le narrazioni populiste non premono il pulsante "paura" per risolvere i problemi ma per bloccare le soluzioni. Le nostre città e i nostri cittadini meritano di più”. 

L’elemento coraggio, del resto, è stato quello più evocato durante la prima giornata dell’appuntamento. Non a caso è stato messo nel titolo, emblematico, della conferenza: il coraggio di mantenere le scelte. Un tema che dal palco del Campidoglio è stato più volte richiamato con forza. Assieme all’appello all’unità e alla coerenza tra governi locali e nazionali del Vecchio Continente in tema di trasporti e sostenibilità. L’Europa, il mondo intero - su questo i partecipanti sono, come sempre, tutti d’accordo- non possono permettersi di andare in direzioni diverse.

Durante il summit capitolino si è affrontato anche un altro tema cruciale: l’accesso alla mobilità sostenibile da parte di chi vive in aree a base densità urbana. Una fetta di popolazione costretta a lunghi spostamenti per accedere a posti di lavoro, scuole e servizi. Persone che spesso si muovono con mezzi privati e quindi, in buona parte, refrattarie a misure chiave per la mobilità sostenibile come piste ciclabili, parcheggi a pagamento, riduzioni dei limiti di velocità e restrizioni di accesso per ridurre le emissioni dei veicoli. Un problema che non è solo delle grandi realtà italiane ma comune in vaste zone d’Europa. 

Tra le sfide del futuro prossimo ci sarà proprio questa: garantire a chiunque l’accesso alla sostenibilità. Una delle proposte in campo, è la costituzione di un fondo sociale europeo per il clima. Uno stanziamento che la Commissione europea dovrebbe erogare in favore di fasce deboli della cittadinanza. Soldi che potrebbero essere impiegati per erogare forme di incentivi in chiave “green”. Ad esempio agevolando, in termini tariffari, la mobilità sharing e il trasporto pubblico. La proposta dovrebbe arrivare a Bruxelles, da parti degli Stati membri, entro le prossime settimane.

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