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Pubblicato il: 29/05/2025 - Aggiornato il: 30/05/2025
La Redazione
Il Tevere, un percorso d'acqua nella viabilità cittadina: le attività della Polizia Fluviale

Un servizio di prossimità anche lungo le ciclabili del fiume

la Squadra Fluviale della Polizia di Stato in azione sul Tevere

Del Tevere conoscono tutto. Le luci e le ombre, la bellezza senza tempo e i pericoli, la morfologia e le increspature dell'acqua. I suoi frequentatori e le sue mille anime. E ogni giorno sono presenti con attenzione, professionalità e con un occhio protettivo. 
"La Squadra Fluviale della Polizia della Questura di Roma rappresenta una realtà unica a livello nazionale, essendo presente esclusivamente nella Capitale - spiega Gianluca Borsari, Comandante della Squadra Fluviale Tevere e Acque Interne dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Roma. "È incardinata presso l’Ufficio Generale e Soccorso Pubblico della Questura e si compone di un Ufficio centrale, situato sull’Isola Tiberina, denominato “Squadra Fluviale Tevere ed Acque Interne Roma”, oltre a tre sezioni distaccate a Anzio, Fiumicino e Civitavecchia. L’organico è attualmente composto da 34 operatori".


Comandante Borsari, come opera la Squadra Fluviale?
"Ciò che rende questa Squadra davvero particolare è la sua marcata multidisciplinarità. Al suo interno operano figure altamente specializzate come Comandanti Costieri, Motoristi, Sommozzatori, Manovratori di Corda e operatori in possesso del brevetto per il soccorso fluviale. Ciascun membro, oltre a rivestire un grado della Polizia di Stato, possiede qualifiche tecniche che lo rendono in grado di affrontare contesti operativi complessi, sia a terra che in acqua. Proprio per far fronte alla peculiare morfologia del territorio romano e alla sua disomogeneità orografica, i mezzi in dotazione sono scelti con particolare attenzione. Per i servizi terrestri, si prediligono veicoli fuoristrada 4x4 come le Land Rover Discovery, ideali per il pattugliamento di argini, golene e tratti costieri. Per quanto riguarda i servizi svolti in acqua, vengono utilizzati battelli pneumatici (gommoni) realizzati in elastomero rinforzato e lunghi circa 6,5 metri, mentre per gli interventi su coste e laghi si impiegano moto d’acqua. In situazioni di emergenza, come le esondazioni dei fiumi, la Squadra Fluviale è dotata di gommoni da rafting e di specifici idrocostumi stagni, dispositivi indispensabili per garantire la sicurezza degli operatori durante gli interventi".

 


E come si svolge l'attività di prossimità con i cittadini che frequentano il fiume, ad esempio i ciclisti e i canoisti?
"Considerando gli oltre 50 km di pista ciclabile che si snodano lungo il nostro territorio di competenza, possiamo affermare che la convivenza con i cittadini che praticano questo sport è ormai consolidata da decenni. Le nostre pattuglie ne presidiano stabilmente più di un terzo, garantendo non solo controllo e vigilanza, ma anche un punto di riferimento concreto per chiunque ne abbia bisogno. Non sono rari i casi in cui interveniamo per offrire assistenza a ciclisti con biciclette danneggiate o in difficoltà, ricevendo spesso parole di gratitudine sia da parte degli sportivi abituali, sia dai semplici frequentatori a piedi delle golene. La nostra sola presenza, visibile e costante, contribuisce  a rafforzare quel senso di sicurezza percepita che i cittadini apprezzano e che spesso ci riconoscono apertamente. Diverso è il rapporto con i vogatori, con i quali cerchiamo di mantenere la giusta distanza durante la navigazione. I nostri gommoni, infatti, generano inevitabilmente un moto ondoso che può arrecare loro disturbo. Per questo motivo, ci muoviamo sempre con attenzione, accompagnandoli a distanza e restando comunque vigili, pronti a intervenire in caso di necessità".

Sulle banchine del Tevere c'è anche il fenomeno della movida.
"Si manifesta a tratti, soprattutto durante il periodo estivo e in alcune aree specifiche, complice la presenza di numerose manifestazioni organizzate in forma stabile lungo le golene. Si tratta, tuttavia, di una movida generalmente sana e controllata — talvolta vivace, colorata, ma finora mai pericolosa.
Secondo le stime, nel corso dell’estate le golene accolgono una media di circa 70mila persone a settimana, che le frequentano per motivi diversi, contribuendo così a renderle uno dei luoghi più vissuti e dinamici della città".
Il Tevere è senza dubbio uno dei simboli della città e dei romani. Si riflette nel vostro lavoro?
"Certo, il senso di responsabilità verso questa città è sempre presente, lo senti sulle spalle ogni giorno.  Un luogo dove l’uomo possa passare, vivere, e lasciare le cose come le ha trovate – o magari anche un po’ meglio. E'  quello che spinge me ed i mei colleghi a dare il massimo per Roma e per il Tevere perché il Tevere è Roma".

In che modo la Fluviale contrasta gli aspetti più critici?
"Contrastiamo gli scarichi abusivi, verifichiamo che tutte le installazioni galleggianti siano dotate di sistemi di depurazione funzionanti e regolarmente manutenuti, controlliamo la corretta gestione dei livelli idrometrici e interveniamo contro gli insediamenti abusivi. Inoltre, forniamo pieno supporto e assistenza – per il tramite della Questura – a qualsiasi comunità scientifica ne faccia richiesta.
Lavoriamo quotidianamente in sinergia con tutte le competenze municipali e regionali preposte al mantenimento del fiume e dei suoi territori.
Naturalmente, esistono fenomeni difficili da arginare, come quello dei writers che imbrattano i muri (anche se alcuni preferiscono dire che li “dipingono”). In questi casi, il contenimento è particolarmente complesso, nonostante l’attenzione costante". 


Come siete impegnati sul grande evento del Giubileo che vede in raccordo tutte le forze dell'ordine?
"Il Giubileo per la Questura di Roma rappresenta un imponente apparato di sicurezza, senza precedenti, che ci vede coinvolti in prima linea, anche in virtù della vicinanza del Vaticano al fiume Tevere. La nostra presenza è costante e quotidiana, con il personale impegnato a rotazione in operazioni complesse e altamente specializzate.
I ponti sono oggetto di bonifiche sistematiche, effettuate sia dall’alto – grazie ai nostri operatori qualificati come Manovratori di corda – sia dal basso, con i sommozzatori impegnati a ispezionare i plinti di sostegno delle arcate alla ricerca di eventuali ordigni. Le nostre unità navali provvedono a interdire e monitorare tutto il traffico fluviale, mentre il personale a terra presidia quotidianamente le golene e le aree prossime agli obiettivi sensibili, dalle 6 del mattino fino al termine delle esigenze operative.
È per tutti noi motivo di grande orgoglio far parte di questo dispositivo di sicurezza, sapendo che gli occhi del mondo intero sono puntati su Roma e anche su di noi".

La cronaca riporta talvolta notizie sul ritrovamento di cadaveri nel fiume. Quali sono i numeri del 2024 e dei primi mesi del 2025?
"Fortunatamente, in questo periodo non si sono verificati molti eventi critici. Attualmente, nel tratto centrale del fiume, abbiamo registrato tre recuperi di corpi, due dei quali riconducibili con certezza a casi di suicidio. Sul terzo episodio sono ancora in corso le indagini per accertarne la natura.
È importante sottolineare quanto sia complesso svolgere un’attività autoptica su un corpo rinvenuto in acque fluviali: le condizioni ambientali rendono spesso difficoltosa l’analisi e il reperimento di elementi utili all’accertamento delle cause del decesso.
Negli anni passati, il numero di corpi recuperati è stato leggermente superiore e, in alcuni periodi, i tentativi di suicidio hanno raggiunto anche quota 7–8 all’anno".

 

Un impegno articolato in molti ambiti

Circa 120 chilometri di costa, da Foce Verde a Civitavecchia, circa 75 chilometri del fiume Tevere, dalla diga di Nazzano alla foce, oltre a 35 chilometri del fiume Aniene e 13 del fiume Almone. Il territorio di competenza della Squadra Fluviale è vasto ed eterogeneo, come sottolinea il Comandante Borsari, spiegando che rientrano nella giurisdizione anche i quattro laghi presenti nel territorio di Roma: Bracciano, Martignano, Albano e Nemi.  


A questi si aggiungono i bacini artificiali: il laghetto dell’Eur, il Lago ex Snia e il Lago di Traiano. Infine, vi sono circa 50 chilometri di piste ciclabili che si sviluppano lungo l’asse del Tevere, dalla diga di Castel Giubileo fino alla foce.
"Un territorio così esteso e variegato impone un impiego operativo estremamente flessibile e una capacità di adattamento non comune. Le attività svolte dalla Squadra Fluviale si articolano in diversi ambiti: dalle pattuglie automontate, impiegate per attività di prevenzione lungo le golene, ai controlli in corda doppia effettuati dal personale qualificato come Manovratore di Corda sotto i ponti, per prevenire eventuali rischi di sabotaggio. A queste si aggiungono i pattugliamenti fluviali lungo gli alvei, realizzati con unità navali, e i servizi di vigilanza costiera e lacustre svolti mediante moto d’acqua. 


Le finalità della Squadra Fluviale, considerate le caratteristiche del servizio che si sviluppa tra terra e acqua, sono molteplici e cruciali per la sicurezza pubblica. In primo luogo, si punta a prevenire qualsiasi forma di dissesto idrogeologico che possa avere ripercussioni sulla città e sulla popolazione. Inoltre, attraverso un’attività di Polizia di prossimità, gli operatori presidiano coste, golene, argini e le aree adiacenti al demanio idrico, comprese le attività commerciali e ludico-ricreative, nonché le strade limitrofe.
L’obiettivo è quello di garantire una costante azione di prevenzione e di mantenimento della legalità a 360 gradi, con una presenza capillare e competente su un territorio tanto complesso quanto strategico".

Argomenti

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la Squadra Fluviale della Polizia di Stato in azione sul Tevere

Un servizio di prossimità anche lungo le ciclabili del fiume

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