Giuseppe Napolitano: "Meccanismo di pianificazione in più fasi diversificate"
Meno quattro. Si avvicina a grandi passi uno degli eventi più attesi dell’Anno Santo, il Giubileo dei Giovani che richiamerà in città centinaia di migliaia di pellegrini. E in un periodo dell’anno segnato da pesanti ondate di calore. Ne parliamo con Giuseppe Napolitano, direttore del Dipartimento Protezione Civile di Roma Capitale.
Emergenza caldo, come è organizzata l’attività della Protezione Civile di Roma Capitale per affrontarla?
“Con l’ordinanza numero 74/2025 quest’anno l’Amministrazione capitolina ha adottato un modello integrato, sia per il contrasto degli incendi boschivi che per il contrasto delle ondate di calore. Quanto alle seconde, il piano di protezione civile prevede che quando ci sia un bollino rosso, un’allerta di tipo 3, si vengano ad insediare presidi di assistenza alla popolazione”.
In cosa consiste?
“Informazione, creazione di uno spazio di contenimento del disagio termico. Non significa che mettiamo delle tende climatizzate ma delle aree che sonocoperte, quindi che sottraggono dal colpo solare le persone e all’interno delle quali ci sono dei volontari. Quest’anno siamo in convenzione con la Croce Rossa per poter fare quel minimo di assistenza pre-sanitaria. Significa farli accomodare, dargli magari una mano misurando la pressione, facendo in modo che queste persone possano se non altro ristabilirsi, se non hanno alcun segnale evidente di essere incorsi in una patologia. Oppure se hanno una patologia in corso, i volontari della Protezione Civile sono anche in grado di attivare i servizi di soccorso sanitario. Questo è un qualche cosa che riguarda l’informazione alla popolazione. Non è l’uomo che può ridurre facilmente dalla sera alla mattina l’effetto per una ondata di calore, ma si può cautelare con una buona pratica di autoprotezione”.
Sul versante del Giubileo qual è l’impegno più rilevante della Protezione Civile, da qui a dicembre?
“Roma Capitale e Dipartimento Protezione Civile sono impegnati dal 24 dicembre dello scorso anno e resteranno impegnati fino alla chiusura del Giubileo. Stiamo seguendo e credo in maniera proficua tutti gli eventi giubilari che si sono susseguiti dall’apertura della Porta Santa. Abbiamo una rete integrata di coordinamento che è fatta della nostra Sala di interventi e coordinamento operativo Grandi Eventi appositamente costituita in una struttura all’esterno del nostro spazio di lavoro ordinario. E in più questa si integra con la Sala situazione Giubileo, che è la sala di osservazione strategica. è importante avere la capacità di pianificare le attività di assistenza alla popolazione. E quindi, per noi è importante sempre essere aggiornati sul numero dei pellegrini atteso per ciascun evento, pianificando attività di avvicinamento a queste persone che, a seconda della stagione e delle situazioni climatiche, vanno dall’offrirgli anche un poncio o un ombrello, quando l’evento giubilare è nella fase invernale e quindi ci attendiamo pioggia, o eventi meteo climatici avversi dal punto di vista del caldo e delle temperature, fino ad arrivare con la primavera e l’estate in corso a fare una attività che si integra con quella del contrasto agli effetti delle ondate di calore. Sappiamo per esperienza che le persone si accodano a lungo, magari sotto il sole in attesa e la disidratazione è uno temi piu preoccupanti. Quindi può diventare provvidenziale la consegna di una bottiglietta d’acqua. L’assistenza alla popolazione che fa la Protezione Civile non è schiettamente sanitaria, ma riesce ad essere parte di quella catena di trasmissione della chiamata all’operatore sanitario nel posto più prossimo possibile al bisogno. Per questo cerchiamo di anticipare il movimento delle persone, riuscendo a far trovare in questi posti la capacità di giusta assistenza. E la cosa in più che è stata fatta per questo Giubileo dalla Protezione Civile di Roma Capitale è aver creato anche una rete specifica che supporta le persone con fragilità e disabilità”.
Esiste una stima sugli arrivi?
“Per quanto riguarda l’intero anno giubilare, 30 milioni di pellegrini. Se parliamo del Giubileo dei Giovani, i numeri attualmente stimati oscillano tra le 500mila e le 700mila persone. Tappa fondamentale quella di Tor Vergata. Il prefetto Ciciliano, capo del Dipartimento della Protezione Civile, assume il coordinamento associandosi al commissario straordinario Roberto Gualtieri nella gestione di questo mega evento. L’attuale meccanismo di pianificazione prevede più fasi diverse. Dal 28 luglio fino al 3 agosto avremo diverse attività”.
Come saranno accolti i giovani?
“Il 28 ci saranno i primi eventi, i primi momenti di arrivo ma anche di raduno di molti di questi giovani. Arriverà poi il momento clou, quello di Tor Vergata. Ed ecco quindi che su 3 percorsi consigliati e molto pubblicizzati nei nostri canali di informazione, lunghi ciascuno 6 km, dislocheremo in afflusso e in deflusso un importante numero di presìdi di assistenza alla popolazione. Qui consegneremo dal cappellino all’ombrellino, dalla bottiglia d’acqua allo snack energizzante, quello che può essere utile ad un giovane che deve comunque vivere, sebbene in gioia e in preghiera, un momento di disagio climatico importante. Sostenere praticamente con un piccolo supporto di cibo leggero ed energizzante e con molta acqua è attività fondamentale”.
La Protezione Civile di Roma Capitale ha un ruolo primario nell’informazione e nel soccorso dai cittadini.
“Per noi è fondamentale fare informazione alla popolazione. L’intera macchina di comunicazione capitolina si è mossa per avviare delle campagne informative preliminari. Ad esempio, nell’utilizzare tutta la pannellistica multimediale che è presente in città, ma anche per realizzare una serie di piccole pillole informative. Saranno presto divulgate delle micropillole registrate dai volontari del servizio civile universale che sono forse la parte più bella e genuina dell’assistenza, ragazzi che si prodigano e si prodigheranno nell’interesse della buona riuscita dell’evento. Saranno realizzate in più lingue e daranno consigli pratici di buonsenso per ridurre gli effetti negativi delle ondate di calore ma anche consigli che possono sembrare banali, ad esempio non dimenticare cose in metropolitana piuttosto che utilizzare le prime ore del mattino per avvicinarsi a Tor Vergata e per poter arrivare senza incorrere in un affollamento dei mezzi di trasporto pubblico. Così come in deflusso, si cercherà di suggerire il percorso giusto e il modo giusto di farlo, la necessità di essere pazienti ma anche l’opportunità di fermarsi un attimo a bere dell’acqua o succhi di frutta e quello che riusciremo a mettere a disposizione dei pellegrini per rendere meno stressante il rientro a casa, portando con sé un piacevole ricordo di questa città”.
Paolo Petrucci
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