Sono quasi cento i “daspo” già scattati dall’inizio dell’anno in città
“C’è un tavolo per le 13?” “Sì certo”. “Parcheggio all’interno?” “Senza problemi, comunque tenga conto che oggi è un giorno feriale e non ci sono parcheggiatori abusivi. Può lasciare l’auto anche fuori”. Prenotare un tavolo per un piatto di spaghetti alle vongole può svelare, in modo inaspettato, le consuetudini di “lavoro” nel mondo illegale
degli abusivi della sosta.
È una situazione ancora diffusa, da Ostia fino in Centro. Qui, ad esempio, gli abusivi si spartiscono porzioni di strada sul lungotevere, dai 200 ai 500 metri per ogni “operatore”.
Di sera si materializzano come fantasmi agli automobilisti che cercano un posto libero. Spesso sembrano ombre che “ipotecano” gli spazi da assegnare, con modi insistenti oppure minacciosi, in cambio di un “obolo”, da 2 a 5 euro.
A Roma, il fenomeno dei parcheggiatori abusivi è diminuito ma non debellato. Sono presenti davanti alle discoteche, nei luoghi principali di grandi eventi. Per l’automobilista non è sempre facile sottrarsi alla pressione dell’estorsore, temendo che l’auto venga danneggiata. Ma è proprio questo il momento di segnalare il sopruso alle forze di polizia.
L’attività del parcheggiatore abusivo è solo quella di mimare una specie di manovra poi, quando l’auto è nel parcheggio, si allontana. Senza svolgere alcun controllo.
Il Comando Generale della Polizia Locale di Roma Capitale svolge un particolare servizio di vigilanza finalizzato al contrasto del fenomeno, con un piano di controlli che, messo in atto nel 2024, è stato ulteriormente potenziato in quest’anno giubilare con accertamenti mirati nelle zone maggiormente interessate dal fenomeno.
Dagli ospedali ai diversi tratti del lungotevere, dallo stadio Olimpico alle varie località interessate dai grandi eventi, dai luoghi più frequentati del Centro Storico al litorale romano: sono circa 1.500 le aree controllate. Nel corso di quest’anno sono stati circa un centinaio i soggetti fermati e sanzionati per attività di parcheggiatore abusivo, con altrettanti ordini di allontanamento (il Daspo Urbano). In una ventina di casi sono scattate anche sanzioni penali, con la denuncia per reiterazione dell’attività illegale.
Tre invece le persone arrestate per aver opposto resistenza ai controlli degli agenti. Sul territorio, le forze dell’ordine svolgono un’attività costante con controlli e verifiche sugli abusivi. Per questo è fondamentale la segnalazione da parte dei cittadini di episodi di richiesta illecita di denaro.
I parcheggiatori abusivi sono presenti anche di giorno nelle zone con le strisce blu, dove il cittadino paga regolarmente la sosta. Spesso davanti agli ospedali, addirittura davanti al pronto soccorso. La pretesa di denaro viene frequentemente rivolta a chi si trova in affanno per raggiungere un parente o un amico. In questo caso capita che l’auto resti in seconda fila e le chiavi siano affidate al parcheggiatore: l’obolo è raddoppiato. Ma anche in questi casi è bene ricordare che il parcheggiatore abusivo è completamente fuori dalle regole. Ovviamente soggetto alle sanzioni, da quella amministrativa all’arresto.
Quale violazione commette un parcheggiatore abusivo e a quali sanzioni è soggetto? Ecco cosa dice la norma nello specifico. L’articolo 7 del Codice della Strada, al comma 15-bis, afferma: “Salvo che il fatto costituisca
reato, coloro che esercitano senza autorizzazione, anche avvalendosi di altre persone, ovvero determinano altri a esercitare senza autorizzazione l’attività di parcheggiatore o guardiamacchine sono puniti con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 769 a euro 3.095”.
Prosegue l’articolo del Codice, “se nell’attività sono impiegati minori o se il soggetto è stato già sanzionato per la medesima violazione con provvedimento definitivo, si applica la pena dell’arresto da 6 mesi a 1 anno e dell’ammenda da 2.000 a 7.000 euro”.
Infine, “è sempre disposta la confisca delle somme percepite”. Dei parcheggiatori abusivi ha trattato anche la Corte di Cassazione con diverse sentenze che si sono susseguite nel corso degli anni. La più importante, senza dubbio, è la numero 15936 del 2013: stabilisce in particolare che l’attività di parcheggiatore abusivo crea un illecito amministrativo, ma senza costituire ipotesi di reato.
Il reato viene invece commesso nel momento in cui il parcheggiatore si rivolga all’automobilista con minacce (anche velate), oppure se richiede il denaro all’automobilista, facendo sconfinare l’attività di parcheggiatore in quella di estorsore.
In quest’ultimo caso, tale violazione prevede l’arresto da 5 a 10 anni, in aggiunta al pagamento di una multa di importo compreso tra mille e 4mila euro. L’attività di parcheggiatore abusivo può sconfinare nell’illecito penale.
Ad esempio con la reiterazione del reato che è una aggravante o attraverso l’impiego di minori. E ancora, in caso di minacce, anche velate, mirate a far intendere all’automobilista che, se non pagherà, l’auto subirà dei danni.
E ancora nei casi di estorsione e truffa: in questo caso, il parcheggiatore abusivo potrebbe fingere di essere un parcheggiatore autorizzato, ad esempio mostrando una tessera fasulla, ingannando l’automobilista e di fatto truffandolo.
di Paolo Petrucci
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