La sicurezza prima di tutto è lo slogan della campagna di comunicazione che Roma Capitale ha lanciato alla ripresa graduale delle attività lavorative e scolastiche per rispondere a due importanti obiettivi:
- valorizzare le soluzioni di spostamento individuale a impatto zero che, a partire dalla Fase 2, hanno rivoluzionato le abitudini dei romani che ora si muovono sempre più a piedi, in bici e monopattino nel tempo libero o verso le destinazioni lavorative;
- rendere i protagonisti della nuova micromobilità urbana più consapevoli e attenti alle regole di sicurezza e di buon senso.
Tutto ciò senza tralasciare gli automobilisti, che si trovano via via a condividere lo spazio urbano con le componenti in continua evoluzione della mobilità dolce.
“La campagna è stata voluta dall’Amministrazione capitolina, e realizzata da Roma Servizi per la Mobilità, per accompagnare gli interventi infrastrutturali avviati, ripensare la città, i suoi tempi, i suoi spazi e in particolare per incentivare la mobilità sostenibile con il nuovo piano straordinario di 150 km di piste ciclabili transitorie, i nuovi servizi sharing, l’aumento delle rastrelliere nei luoghi pubblici, lo sviluppo del piano delle colonnine elettriche di ricarica, il rafforzamento del mobility management nelle aziende e scuole romane, solo per citarne alcuni. Roma Capitale vuole quindi aprire un nuovo dialogo con tutti gli stakeholder su nuovi stili di vita, abitudini e misure che accompagneranno il lungo percorso di ritorno alla normalità” (Stefano Brinchi, AD e Presidente di Roma Servizi per la Mobilità)
Sviluppo della campagna
Lo slogan della campagna ‘La sicurezza prima di tutto’ è stato declinato in messaggi specifici che, sotto forma di “pillole”, propongono temi anche di stretta attualità, uno tra tutti il corretto utilizzo del monopattino elettrico, che nell’epoca del post Covid è diventato il simbolo di una mobilità agile e sostenibile, ma anche uno strumento da regolarizzare nell’interesse di tutti secondo le misure previste dal codice della strada (es. obbligo di casco per i minorenni, uso singolo e divieto di guida sui marciapiedi, obbligo di luci e giubbetto retroriflettente dopo il tramonto).
Gli altri temi oggetto della campagna - sullo sfondo di uno scenario urbano di mobilità quotidiana in cui ogni cittadino può identificarsi - arricchiscono la riflessione sulla convivenza dei ciclisti con le auto ed i bus, rappresentando in forma positiva alcune delle buone pratiche da osservare: la necessità che fra i veicoli e le bici si osservi una distanza minima di sicurezza di un metro e mezzo; il rispetto della precedenza ai pedoni in prossimità delle strisce; l’obbligo di segnalare quando si è in procinto di svoltare/sorpassare o di aprire la portiera del mezzo avendo cura di guardare se sta sopraggiungendo una bici o uno scooter.
Le foto della campagna sono state realizzate all’indomani della ripresa dopo il lockdown e hanno avuto come “set” alcuni luoghi simbolo della città come via dei Fori Imperiali, le Mura Aureliane o il Ghetto, ma anche percorsi ciclabili inaugurati di recente da parte dell’Amministrazione, come via Tuscolana, via Nomentana e Lungotevere Aventino. I messaggi richiamano le principali regole della strada attraverso i modi di dire del linguaggio comune, offrendo così al lettore, tramite il registro del doppio senso, un’occasione di riflessione, pur nel rispetto di un tema serio e di interesse collettivo.
Rispettare la distanza di sicurezza è un dovere per chiunque si muova in città, ma in particolare per i conducenti di mezzi a motore che condividono la strada con il ciclista, sicuramente l’utente più a rischio, insieme ai pedoni, vista la grande diffusione di bici nei nostri centri abitati.
Rallentare, e all’occorrenza fermarsi, di fronte ai pedoni che si accingono ad attraversare sugli attraversamenti pedonali non è solo una regola, ma un gesto di rispetto verso chi si muove a piedi.
Una regola di prudenza da osservare sempre dopo aver parcheggiato, soprattutto sulle piste ciclabili dove è prevista la sosta a “protezione” della corsia riservata per le bici, con un margine di 50 cm utile a garantire l'apertura degli sportelli dei veicoli in sosta.
Per permettere di capire a chi sopraggiunge le intenzioni di girare o di spostarsi nella carreggiata è necessario rallentare e attivare sempre la freccia (per le auto) o un braccio steso per le bici.
Da mezz’ora dopo il tramonto, o quando la visibilità diurna è scarsa, è sempre preferibile indossare delle pettorine retro-riflettenti e assicurarsi che bici o monopattini siano dotati di tutti i dispositivi luminosi utili ad essere visti.
I monopattini, come le biciclette, possono circolare sulla carreggiata se non ci sono piste ciclabili disponibili, ma non ovviamente sui marciapiedi o negli spazi riservati ai pedoni.
Il monopattino è concepito per un uso strettamente personale e con postura in piedi, non è possibile trasportare altri passeggeri.