L’Anas fa emergere dei dati preoccupanti. Ad esempio un automobilista su 3 (28,38 per cento) non usa la cintura di sicurezza. Ma c’è di più. Il dato si alza se riferito al passeggero anteriore (31,87%), mentre nell’80,12 per cento dei casi i passeggeri che siedono sul sedile posteriore ignorano completamente l’utilizzo della cintura di sicurezza.
Si tratta di numeri molto lontani dalla media registrata negli altri Paesi europei dove il 90% degli automobilisti indossa le cinture anteriori e ben il 71% dei passeggeri quelle posteriori.
Numeri e comportamenti preoccupanti che emergono dalla rilevazione che Anas ha affidato allo Studio Righetti e Monte Ingegneri e Architetti Associati con il contributo dell’Unità di Ricerca in Psicologia del Traffico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, compaiono altri comportamenti di guida davvero pericolosi.
Un guidatore su due non utilizza i dispositivi per bambini; due giovani su dieci guidano utilizzando il cellulare.
E tutto questo emerge a pochi giorni dalla pubblicazione del rapporto Aci-Istat sugli incidenti stradali nel primo semestre del 2021.
Il dossier evidenzia che, rispetto allo stesso periodo del 2020, c’è stato un incremento, di incidenti con lesioni (+31,3 per cento), vittime (+22,3 per cento) e feriti (+28,1 per cento). “Se si prende in considerazione la media degli anni 2017-2019 - si legge nel rapporto - i dati risultano in calo: incidenti stradali -22,5 per cento, deceduti -19,8 per cento e feriti -27,6 per cento”.
Dal primo gennaio al 30 giugno scorso, 65.116 incidenti hanno provocato 1.239 vittime e 85.647 feriti. In media, ogni giorno 360 incidenti, con 7 persone che hanno perso la vita e 473 feriti.