Un’alternativa di mobilità sostenibile per gli abitanti di una zona storicamente soffocata dalle auto. La pista ciclabile di via Ugo Ojetti, la strada commerciale che è il cuore del quartiere Talenti, si è, con qualche fatica, ritagliata un ruolo nelle abitudini dei residenti. E non solo. Gli inizi non sono stati semplici. Anche in virtù della morfologia.
Via Ojetti, nel tratto da piazza Primoli a piazza Talenti, è in pendenza. Nulla di esagerato ma sufficiente a scoraggiare ciclisti non esperti o non muniti di bici elettriche. Ci è voluto quindi un po’ di tempo a far capire che, con un minimo di allenamento, o meglio ancora con un mezzo a pedalata assistita, la salita si supera facilmente.
Un piccolo sforzo ripagato dalla possibilità di raggiungere, grazie alla continuazione della pista ciclabile, viale Jonio e la fermata della metro B1 senza l’auto.
Cosa non da poco visto che stiamo parlando di strade molto trafficate e di una stazione nei cui dintorni parcheggiare è spesso complicato. Sempre alla fermata Jonio, peraltro, la bici si può lasciare in tutta sicurezza in una delle Bike Box inaugurate da qualche mese.
Da piazza Primoli a via di Casal Boccone, la pista scorre invece in pianura. E in buona parte “sfrutta” il parco Talenti, un bel polmone verde riassestato e inaugurato da qualche anno assieme ai tanti nuovi complessi residenziali della zona. Il quartiere, nell’ultimo decennio, ha visto arrivare tanti abitanti in più. E assieme a loro il rischio concreto di avere in strada altrettante auto e gli inevitabili ingorghi.
Ecco perché offrire un’alternativa di mobilità si è rivelato fondamentale per l’intero quadrante. Eppure, pendenza a parte, la genesi della ciclabile su via Ojetti non è stata semplice. Come spesso accade la struttura ha dovuto fare i conti con lo scetticismo di parte dei residenti. E con i consueti timori che sono un po’ ovunque sempre gli stessi: carreggiata più stretta, più traffico, meno posti auto. Anche in via Ugo Ojetti a spazzare via lo scetticismo ci ha pensato la realtà. I posti auto sono rimasti. Anzi: le auto, parcheggiate in fila parallelamente al marciapiede, fungono da “protezione” per i ciclisti rispetto al traffico. Quanto alla carreggiata, lo spazio, anche con la ciclabile, resta di gran lunga sufficiente a rendere la strada, in teoria, ampia e scorrevole.
In teoria perché, essendo un’arteria commerciale, con negozi su entrambi i lati, la strada è spesso afflitta dalla doppia fila. I frequenti interventi della Polizia Locale, con sanzioni elevate a chi lascia l’auto in mezzo alla strada incurante degli altri, contribuiscono a ridurre il fenomeno. Ma purtroppo l’inciviltà a volte non si ferma neppure
davanti a una multa.