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Città "intelligenti", il futuro passa anche per la mobilità sostenibile

Simone Colonna, redazione giornalistica di Roma Servizi per la Mobilità.

Tecnologia e gestione dei dati, gli strumenti per centrare l'obiettivo
Un momento del convegno Intelligent city a Milano

 

Se ne parla tanto ma che cos’è, davvero, una smart city? Una città “intelligente” è, tra le altre cose, una città i cui abitanti si muovono meglio. Ovvero, lo fanno soprattutto con mezzi condivisi (sharing e trasporto pubblico), integrati con spostamenti a piedi e in bicicletta. E lo fanno per contenere il traffico, così da ridurre l’inquinamento e, allo stesso tempo, gli incidenti. E lo fanno, anche, perché conviene.

 

Di smart city si è parlato a Milano, nei giorni del G7 dei trasporti, in un convegno organizzato da Pwc, Inrete e Yunex Traffic. Un momento di confronto tra istituzioni e addetti ai lavori a cui Roma Servizi per la Mobilità ha partecipato con il direttore generale, Luca Avarello, e con il responsabile dell’area trasformazione digitale e innovazione dell’azienda, Antonio Falvo.

 

Entro il 2050 il 70 per cento della popolazione mondiale vivrà nelle città. E nelle città, il 75 per cento degli spostamenti è al di sotto dei 10 chilometri (dati Isfort). Ci sono dunque le condizioni per muoversi in modo più sostenibile.

 

Occorre però sia lavorare sulle convinzioni dei cittadini, per modificarne le abitudini, che sull’offerta, naturalmente, con un trasporto pubblico più affidabile e competitivo. Conviene a tutti.

 

L’Unione europea si è data l’obiettivo della neutralità climatica (tanti sono gli inquinanti prodotti, altrettanti quelli assorbiti) entro il 2050, con un traguardo intermedio di – 55 per cento di gas serra al 2030. Intanto, solo tra i Paesi dell’Ue oltre 300mila decessi annui sono attribuibili all’inquinamento. E poi c’è il capitolo sicurezza stradale: più di ventimila le vittime di incidenti in Europa; oltre tremila in Italia. Un contributo decisivo, proprio per una città più smart e sostenibile, può arrivare dai sistemi tecnologici per la mobilità.

 

Roma ad esempio, ha ricordato l’ingegner Avarello, su questi sistemi sta investendo. Lavorare sui dati, che sono informazioni, e metterli sia a fattor comune per fare rete con i diversi operatori della mobilità che a disposizione delle persone, per ottimizzare gli spostamenti, risparmiare tempo, ridurre la congestione urbana, con tutto quello che comporta. È fondamentale, però, che questi dati siano effettivamente sempre resi disponibili, con la collaborazione di tutti e il sostegno costante e pieno delle istituzioni, a cominciare da quello del governo centrale.