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Clima, adottato il Piano strategico della Capitale sino al 2050

Simone Colonna, redazione giornalistica di Roma Servizi per la Mobilità.

Mitigazione e adattamento gli obiettivi per la lotta all’emergenza
Il manifesto del piano strategico della Capitale per il clima

 

Interventi di piantumazione, per rendere Roma più verde, acquedotti e reti idriche più moderne, per ridurre il consumo di acqua. E poi opere di urbanistica, che diminuiscano la presenza di cemento e rendano le strade permeabili: è il piano strategico della Capitale per far fronte alla crisi climatica. Adottato dalla Giunta e presentato in Campidoglio, sarà oggetto di un percorso partecipativo che durerà fino al 30 aprile e si concluderà con il voto dell’Assemblea capitolina.

Il documento racchiude obiettivi e strategie da adottare per mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici da qui al 2050. Per il Campidoglio, la lotta all’emergenza climatica passa da due obiettivi principali, quello di “mitigazione”, per ridurre le emissioni, e quello definito di “adattamento” agli impatti già in corso.

Rispetto alla mitigazione, l’Assemblea capitolina ha approvato a novembre scorso il proprio Piano Clima per ridurre le emissioni di Co2 del 66,3% entro il 2030. Rispetto invece all’adattamento, grazie a un documento redatto da 70 ricercatori (Enea, Ispra, Cmcc, Cnr, Istat e tanti altri, oltre all’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale) viene ricostruito il quadro dei rischi e individuate le priorità di intervento.

Le priorità sono, in particolare, la maggiore intensità e frequenza di piogge e alluvioni, la sicurezza degli approvvigionamenti idrici di fronte ai periodi di siccità, la crescita delle temperature e delle ondate di calore e l’intensificarsi di impatti sul litorale. Alcuni interventi sono già partiti, come nel caso della rete idrica dove, in questi anni, sono state ridotte le perdite al 27,8% (42% la media nazionale). Ci sono opere finanziate come la realizzazione dell’Acquedotto del Peschiera e poi la messa in sicurezza idraulica dei fossi.

“Il 2023 - ha detto il sindaco Roberto Gualtieri - è stato l’anno più caldo da quando ci sono monitoraggi. Non c’è tempo da perdere. Le politiche del clima non sono solo difensive ma una leva per la trasformazione della città. A Roma il clima è già cambiato e più marcato rispetto agli altri capoluoghi: +1,7 gradi rispetto agli anni precedenti. Piove meno giorni ma piove di più, creando difficoltà e emergenze. Tanti quartieri sono a rischio idraulico elevato per le piogge intense”.

L’assessore all’Ambiente Sabrina Alfonsi ha fatto sapere che “grazie ai fondi del Pnrr nella Capitale sono state messe in crescita in vivaio 136mila piante forestali che verranno piantate a Roma entro dicembre, partendo dall’area Est della città che risulta la più colpita dal fenomeno delle isole di calore e con la seconda annualità, entro il 2025, è prevista la messa a dimora di ulteriori 331mila piante”.