Dieci anni per dimezzare gli incidenti
Ridurre gli incidenti stradali sulla rete stradale e autostradale del 50% entro il 2030. È l’impegno dichiarato da Anas in occasione della Giornata mondiale in Ricordo delle Vittime della Strada. Il tema è stato al centro del seminario, svolto via web, “Sicurezza stradale: Obiettivo zero vittime”. “Nei primi dieci mesi del 2020 – ha spiegato Paolo Maria Pomponio, Direttore del Servizio della Polizia Stradale - Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri hanno rilevato, rispetto allo stesso periodo del 2019, un drastico calo degli incidenti del 28,7%, un fattore dovuto al ridotto numero di veicoli in circolazione durante la pandemia da Covid-19, in particolare nel periodo fra marzo e maggio”.
Tra le principali cause di incidentalità, restano prevalenti la guida distratta, l’eccesso di velocità ed il mancato rispetto della distanza di sicurezza. Cinque le categorie di utenti della strada su cui si sviluppano le linee strategiche del piano nazionale
per la sicurezza stradale 2030: ciclisti, pedoni, motociclisti, bambini, over 65. Spiega il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Roberto Traversi: “Abbiamo deciso di fare un focus, del tutto nuovo, anche sulle misure del post-incidente, per garantire maggiore efficacia e tempestività del sistema di soccorso, e per ampliare e specializzare le strutture riabilitative sul territorio nazionale”.
Altro aspetto poi “È quello del confronto continuo con gli attori presenti sul territorio. A partire dall’Associazione nazionale dei Comuni d’Italia, con la quale ci siamo confrontati per mettere a punto modifiche al Codice della Strada, a sostegno e promozione di diverse forme di mobilità, in particolare quella leggera, senza trascurare i rischi per la sicurezza che questo comporta e comporterà”.
In tema di sicurezza stradale Anas ha rilanciato il suo piano di manutenzione programmata pluriennale. Un piano sostenuto da risorse finanziarie pari a quasi 30 miliardi di euro. Ad affiancare gli investimenti, la comunicazione, ancora una volta, sui corretti stili di guida. Sulle strade Anas, i tamponamenti risultano essere la tipologia prevalente di incidente a cui è riconducibile più del 50% degli eventi registrati e il 37% circa degli eventi mortali. “Dati – sottolineano dall’azienda - che riportano alla principale causa di incidentalità, la distrazione, spesso dovuta all’uso improprio dello smartphone".
- La viabilità cittadina è quella più pericolosa -
Settantaquattro incidenti su 100 avvengono nei centri abitati, 5 in autostrada e 21 su strade extraurbane. Sulle strade extraurbane decrescono sia gli incidenti (-3,8%) che le vittime (-6,8%). Nei centri abitati, rimangono stabili gli incidenti, diminuisce il numero di persone che ha perso la vita (-5%). I dati emergono dallo studio “Localizzazione degli incidenti stradali 2019”, di Aci, che analizza i 36.526 incidenti (1.143 mortali), con 58.535 feriti, avvenuti su circa 55mila km di strade della rete viaria principale.
Alcune grandi arterie vicino alle città si confermano, anche per i volumi di traffico, tra le strade con più incidenti: il tratto urbano dell’A24, la Tangenziale Nord di Milano e la diramazione di Catania a18 dir. Per le due ruote, tra le altre:, le più pericolose il Grande Raccordo Anulare e la Casilina; per i pedoni, sempre secondo i dati Aci, sono più pericolose Aurelia, Casilina e Tiburtina.
- Vigili, un corso in psicologia dell’emergenza -
Incidente, strada, soccorsi. Tutto succede, spesso, in un attimo. Un tamponamento, come un sinistro da ricostruire nella sua diversa dinamica. L’incidente stradale comporta una grande varietà di competenze: aspetti pratici, normativi (quindi del Codice della Strada) ma anche emotivi. La Scuola di Formazione Capitolina si è arricchita di un nuovo progetto formativo, in sinergia con l’Ordine degli Psicologi del Lazio. Si tratta del primo corso in Psicologia dell’Emergenza del Corpo della Polizia Locale.
Un progetto pensato per gli agenti che devono gestire anche incidenti stradali gravi. Il focus del corso sono le modalità di interazione con le vittime, ma anche i testimoni, con i quali si entra in contatto, effettuando i primi rilievi. I corsisti formeranno a loro volta i colleghi preparandoli, direttamente o indirettamente, ad eventi tragici e inaspettati. Il tutto, allo scopo di attivare un team specializzato nel primo soccorso. “Le modalità di gestione di un evento drammatico, come nel caso degli incidenti stradali gravi - afferma l’assessore capitolino al Personale, Antonio De Santis - possono fare la differenza per chi ne resta vittima: di qui la nostra collaborazione con l’Ordine degli Psicologi del Lazio, che ringrazio per averci supportati”.
Spiega Federico Conte, presidente Ordine degli Psicologi del Lazio: “Prestare assistenza sulla scena di un incidente stradale significa gestire un complesso insieme di problematiche. In un contesto che richiede scelte rapide e coerenti. Il progetto formativo ideato dal Comune con l’Ordine degli Psicologi del Lazio intende appunto investire su questo versante: fornendo cioè agli operatori strumenti utili a integrare, sul piano psicosociale, il loro bagaglio di competenze”.