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Impianti fissi metropolitana, sono tredici gli “osservati speciali”

Simone Colonna, redazione giornalistica di Roma Servizi per la Mobilità.

Ispezioni dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie

Nell’ambito dell’attività ispettiva sugli impianti fissi (metropolitane, ascensori e scale mobili) e sulle ferrovie di competenza di Atac, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle  infrastrutture stradali e autostradali ha rilevato “diverse difformità a causa delle quali non è stato possibile procedere con il collaudo degli impianti o con la revisione dei mezzi”.

In particolare, l’Ansfisa non ha concesso il nulla osta per la revisione a due scale mobili nella stazione della metropolitana di San Paolo e a un impianto della stazione Termini. Per entrambi i sistemi, si legge in una nota,”si dovranno ottemperare alcune prescrizioni tecniche prima di riprendere il servizio”. In totale sono 13 gli impianti sotto osservazione da parte di Ansfisa nella Capitale, tra questi le scale mobili delle stazioni Flaminio e Barberini e gli ascensori di Ponte Lungo, Furio Camillo e Casal Bernocchi (ferrovia Roma-Lido).

Il nulla osta per il proseguimento del servizio non è stato concesso anche a due treni in servizio sulla linea C e uno utilizzato sulla linea B del metrò: in entrambi i casi “non era stata eseguita la manutenzione necessaria per il superamento della revisione intermedia, prevista ogni 5 anni di attività”. I treni, quindi, non potranno essere riammessi al servizio se non dopo aver ottemperato alle prescrizioni di Ansfisa.

Interdetto dal servizio anche un filobus in servizio sulla linea 90. Infine, sul fronte ferroviario, nell’ambito dell’attività ispettiva relativa ai convogli in uso sulla ferrovia Roma-Lido, l’Ansfisa ha accertato il “superamento della percorrenza limite per un treno Caf Ma300, a seguito della mancata esecuzione della revisione intermedia e dei controlli compensativi. Il veicolo veniva ancora utilizzato non rispettando quanto disposto in precedenza dall’Agenzia. La mancata ottemperanza delle direttive dell’Ansfisa ha dato seguito a una sanzione a carico di Atac, in qualità di gestore del servizio”.

Manutenzione, sulle linee A e B è in arrivo un piano di chiusure serali anticipate

Il tema delle mancate manutenzioni di impianti e treni non è nuovo. Già nelle scorse settimane, quindi prima delle ultime prescrizioni dell’Ansfisa, l’assessore capitolino alla Mobilità Eugenio Patanè ha evidenziato come la mancanza di manutenzioni degli ultimi anni costringerà l’amministrazione comunale ad avviare un programma di lavori che comporterà la chiusura serale anticipata per le linee A e B della metropolitana e la sospensione del tram della linea 8.

In particolare, per la linea B è previsto uno stop serale, dalle 21, da aprile a giugno.

Per quanto riguarda invece la linea A, resterà chiusa, sempre la sera dalle 21, per 18 mesi a partire da giugno. “Così - ha fatto sapere Patanè - spenderemo tutti i famosi 425 milioni stanziati dall’ex ministro Delrio proprio per la manutenzione delle metro. Ma questa somma è un quarto di quanto servirebbe in totale ovvero 1,2 miliardi di euro per la manutenzione complessiva delle linee esistenti”.

Per quanto riguarda il tram della linea 8, i lavori si concentreranno sui binari. Il servizio tram verrà sospeso sull’intera tratta a partire da luglio e per 6 mesi. In strada, tra il capolinea del Casaletto e piazza Venezia, ci saranno bus sostitutivi.

Di pari passo con le manutenzioni, e soprattutto in vista del Giubileo, proseguiranno i cantieri avviati. “Entro ottobre 2024 - ha spiegato Patanè - contiamo di aprire le stazioni Amba Aradam e Colosseo della Metro C e consentire così lo scambio con la linea A, tra Amba Aradam e San Giovanni, e con la linea B a Colosseo. Accanto a questo puntiamo ad aver pronte le quattro nuove tranvie, la Termini-Vaticano-Aurelio; la Termini-Tor Vergata; la Termini-Giardinetti e la Togliatti-Cinecittà. Il piano - ha concluso l’assessore - è possibile anche grazie all’ultimo stanziamento del Mit, pari a 1,6 miliardi di euro che va a coprire i finanziamenti che ci mancavano in precedenza su metro C e tranvia Tva”.