Fare presto e bene perché l’occasione è unica e non deve essere sprecata. Si è conclusa con questo auspicio, venerdì 15 luglio, la due giorni romana dedicata al progetto “MaaS, Mobility as a Service”. “E’ stata una due giorni di dibattiti molto proficua sotto ogni punto di vista - ha detto l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè -. MaaS4Italy muove i primi passi nelle tre principali e popolose città del Nord, del Centro e del Sud, che costituiscono una massa critica molto importante.
"Dobbiamo evitare che il MaaS si traduca in uno spezzettamento del territorio nazionale, nella moltiplicazione delle piattaforme, per questo sosteniamo con convinzione la linea d’azione indicata dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili che ha l’obiettivo di realizzare un unico MaaS nazionale. Abbiamo il dovere - ha spiegato Patanè - di raggiungere gli obiettivi fissati dal progetto e consentire a tutti gli italiani di giovarsi di questa fondamentale innovazione che permetterà loro di muoversi meglio, di scegliere tra diverse soluzioni di viaggio, più lente o più veloci, e di pagare con un’unica operazione l’intero spostamento”.
Roma, insieme con Milano e Napoli, farà da capofila al progetto che intende promuovere un nuovo concetto di mobilità: i cittadini potranno organizzare, prenotare e pagare più tipi di servizi di mobilità attraverso un unico canale digitale, che li supporta dalla pianificazione del viaggio al pagamento. L’idea non è nuova (quattro regioni - Piemonte, Emilia Romagna, Liguria e Veneto - hanno già avviato progetti basati sull’intermodalità) ma ora, grazie ai progressi della tecnologia e ai fondi stanziati nell’ambito del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), il MaaS può fare da volano per quella che il sindaco Gualtieri ha definito la “rivoluzione copernicana della mobilità”. In ballo ci sono più sfide: portare una quota degli spostamenti dall’auto al trasporto pubblico a beneficio della sostenibilità ambientale e urbana, ridurre l’evasione tariffaria e semplificare la vita ai cittadini.
Dalle intezioni allo stato dell’arte. “Siamo pionieri di un sistema che rappresenta una rivoluzione - ha detto l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè - ma abbiamo la necessità oggettiva di far sì che il MaaS diventi qualcosa di concreto, il cittadino ha bisogno di avere in mano un’App che gli consenta di spostarsi con più mezzi e in modo più semplice. Dobbiamo lavorare con un’ottica proattiva e accelerare l’intero processo”.
Dello stesso avviso Anna Donati, presidente e Ad di Roma Servizi per la Mobilità. “Roma - ha detto - sta lavorando sodo ma i cittadini vedranno i risultati nei prossimi anni, non possiamo promettere la luna perché diremmo il falso. Atac sta lavorando per mettere in strada più trasporto pubblico, si sta intervenendo sulle manutenzioni del tram 8 e delle linee A e B della metropolitana, alcuni cantieri sono in corso, altri apriranno nei prossimi 5 anni, ma dobbiamo offrire ai cittadini soluzioni in tempi molto più brevi. C’è tanto da fare. Come Roma Servizi per la Mobilità dobbiamo lavorare perché la mobilità migliori non tra 5 anni ma molto, molto prima”.
A spiegare i prossimi step, l’ingegnere Luca Avarello, responsabile della Direzione Centrale della Mobilità di Rsm. “Roma è una città complessa ma non partiamo da zero. In questi anni abbiamo lavorato e ora possiamo contare su una buona base dati e tecnologie. Il prossimo obiettivo - ha detto - è mettere al tavolo tutti gli operatori della mobilità per condividere informazioni e dati sullo stato dei servizi, specie in una realtà come Roma dove le complessità operative rendono fondamentale un’informazione puntuale. E poi le tariffe con un unico sistema di pagamento che possa permettere al cittadino di avere risposte semplici a domande articolate”. L’associazione Tts Italia, promotrice del convegno, seguirà da vicino la sperimentazione nelle città capofila. “Il progetto Maas4Italy - ha detto la presidente Rossella Panero - rappresenterà un cambiamento importante per la vita di tante persone e coinvolgerà un numero crescente di enti locali, sarà un progetto nazionale anche a livello geografico”.
A cura di Simona Innocenti