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Metro A, lavori serali di restyling. Dalla domenica al giovedì bus dalle 21

Paolo Petrucci, redazione giornalistica di Roma Servizi per la Mobilità.

Dall'8 aprile al 30 giugno chiude la stazione Vittorio Emanuele
Una stazione della metro A

 

  • CHIUSURA serale anticipata dall'8 aprile 
  • ULTIME CORSE dei treni dalla domenica al giovedì alle 21. Poi bus navetta
  • VENERDI e SABATO linea in funzione sino all'1,30 di notte
  • CHIUSE stazioni Vittorio Emanuele 8 aprile-30 giugno / Spagna 15 luglio-3 ottobre / Ottaviano 22 luglio-9 settembre

     

Ripartiti, in vista del Giubileo, i lavori straordinari di restyling sulla linea A della metro. Questa volta saranno sostituiti integralmente i binari nella tratta Ottaviano-Battistini che risalgono alla fine degli anni 90.

 

Per questo da lunedì 8 aprile, è stato riaperto il cantiere notturno per la sostituzione dei binari lungo la linea. In particolare, dalla domenica al giovedì, tornano le chiusure serali, con l'ultima corsa dei treni alle 21. Dopo le 21 il servizio proseguirà su bus (con la linea denominata MA). Per il servizio sostitutivo, verranno impiegati 76 bus navetta che si attesteranno in superficie in corrispondenza delle stazioni chiuse. Sul sito Atac, i dettagli del servizio bus sostitutivo. Il cantiere terminerà il 5 dicembre. 

 

L'orario di servizio della metro A il venerdì e il sabato resterà regolare, con le ultime corse dei treni all'1,30 di notte.

 

Nelle serate/notti di lavoro, quindi dalla domenica al giovedì, dopo le ore 21, a Termini, saranno chiusi alcuni accessi della stazione, si tratta di quelli identificati dai codici T2, T3, T4 e T5 che si trovano nel forum commerciale, all’angolo con via Cavour e in piazza dei Cinquecento in corrispondenza del cantiere di ristrutturazione della piazza. Per eccedere alla metro B, potranno essere utilizzati gli accessi T1 e T6 che si trovano rispettivamente all’interno della stazione ferroviaria al di sotto dell’area delle macchine emettitrici di biglietti, e T6 che si trova in piazza dei Cinquecento alle spalle del capolinea bus.

Se si viaggia in metro C, una volta arrivati a San Giovanni dopo le ore 21,15 (ora di transito dell’ultimo treno della metro A diretto in Centro), si può utilizzare l’uscita di largo Brindisi/viale Castrense che è quella più vicina alla fermata della linea bus MA direzione Battistini.
 

 

L'annuncio  della nuova fase dei lavori è arrivato dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, nel corso di una conferenza stampa in Campidoglio. Gli interventi completeranno la trasformazione della metro A, necessaria per affrontare il notevole incremento di domanda di trasporto sulla linea, previsto in occasione dell’avvio del Giubileo del prossimo anno. I lavori  termineranno entro l’8 dicembre 2024, in tempo per l’apertura della Porta Santa. Presenti in Campidoglio anche  l’assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè, e il direttore Generale di Atac, Alberto Zorzan.

 

Manutenzione impianti di traslazione, chiude la stazione Vittorio Emanuele

 

Su tutta la linea A si interverrà anche con una attività di manutenzione straordinaria su 105 impianti di traslazione, compresa la sostituzione di 22 montascale. Proprio nell'ambito di questo piano di interventi, sino al 30 giugno è chiusa la stazione Vittorio Emanuele. I lavori straordinari riguarderanno tutte e quattro le scale mobili presenti nella stazione determinandone l'impossibilità di accesso.    

 

Nei giorni di chiusura della stazione Vittorio Emanuele, si può utilizzare come alternativa la vicina stazione di Manzoni (è distante circa 400 metri). Manzoni si può raggiungere con un percorso pedonale o utilizzando la linea bus 360 per una fermata. Si può anche utilizzare la stazione metro di Termini raggiungibile, dalla zona di piazza Vittorio, con le linee 5, 14, 105, 360, 590 e 649.

 

Riqualificazione stazioni, in estate chiudono Spagna e Ottaviano

 

Più in generale, "è previsto il rinnovamento di tutte le stazioni della linea A - spiega una nota di Roma Capitale - le prime che saranno interessate dai lavori di riqualificazione saranno Spagna, Ottaviano e Cipro, che verranno completate nel corso del 2024. La chiusura anticipata della linea per il rinnovo dei binari consentirà alle maestranze di avere più tempo per risolvere definitivamente l’annoso problema delle infiltrazioni idriche.

 

"Sarà necessario, per consentire gli interventi più invasivi, prevedere, in estate, un periodo di chiusura delle stazioni di Spagna, dal 15 luglio al 3 ottobre e di Ottaviano dal 22 luglio al 9 settembre 2024. La stazione Cipro, anch’essa interessata da lavori di rinnovo dell’infrastruttura nel periodo estivo, rimarrà aperta con sola limitazione di accesso in alcune aree".

 

Patané: "Lavori ingenti, un investimento per migliorare il trasporto pubblico". Come lavora il cantiere dopo le 21

"Dobbiamo chiudere alle 21 per due ragioni: prima cosa, perché stiamo parlando di lavori ingenti, impattanti dal punto di vista della difficoltà di esecuzione. La seconda ragione è perché stiamo parlando di una metropolitana inaugurata nel 1980, quindi con una concezione antica che all'epoca aveva previsto un solo deposito, ad Anagnina, ossia nella parte sud-est della città". Così l'assessore alla Mobilità Eugenio Patané in un video-post su Facebook. "Oggi i macchinari che devono fare il lavoro di sostituzione dell'armamento devono partire da Anagnina e raggiungere poi il luogo dove devono materialmente sostituire i binari. Stiamo parlando di tre macchinari abbastanza complessi, il primo si occupa della demolizione della posa delle campate, il secondo della rincalzatura e il terzo della rimozione della massicciata. Alle 21, la prima cosa è svuotare la linea dei treni, la seconda è far partire i macchinari da Anagnina impiegando un'ora di tempo per raggiungere il luogo dove devono lavorare, attorno ad Ottaviano. Lavorano per cinque ore, poi ripartono e vanno ad Anagnina impiegando un'altra ora. A quel punto i treni possono ripopolare la linea per fare il servizio. Cosa fanno in queste cinque ore i macchinari? Segano i vecchi binari e le vecchie traverse e le rimuovono, rimuovono il ballast, ossia, il pietrisco al di sotto. Non una operazione semplice, perché nel corso degli anni per evitare le infiltrazioni di acqua "sparavano" la resina e così quel ballast è diventato una sorta di conglomerato cementizio che oggi non si può rimuovere prendendolo, ma devi romperlo con il martello pneumatico poi rimuoverlo e sostituire con le platee, ossia, cubi di cemento nei quali "affoghiamo" i binari con una concezione moderna dal punto di vista delle vibrazioni, del rumore e dello scorrimento del treno.
Stiamo parlando della sostituzione di 20mila metri lineari di binari dei quali ogni notte si riescono a fare tra i 30 e i 50 metri.  Ogni trenta anni bisogna fare questo lavoro che ora durerà per 30 anni e per tutto questo tempo non bisognerà toccare l'armamento. Stiamo facendo un lavoro che non è un disservizio ma un investimento per migliorare il trasporto pubblico, per avere più frequenze dei treni, per evitare che ci siano guasti, perché negli ultimi anni si rompevano i binari".