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Sicurezza stradale, De Sclavis: “Priorità condivisa con il Campidoglio”

Simone Colonna, redazione giornalistica di Roma Servizi per la Mobilità.

Le linee guida del neo-comandante dei vigili
Via Cristoforo Colombo

 

Più controlli, un incremento della presenza sul territorio e una maggiore visibilità degli agenti. Con una priorità: la sicurezza stradale. Sono le linee guida tracciate dal neo-comandante della Polizia di Roma Capitale, Mario De Sclavis, a pochi giorni dall’avvio del suo mandato.

“Le priorità condivise con il Sindaco sono la sicurezza stradale, la sosta selvaggia, la mobilità, il traffico, il commercio su aree pubbliche, gli atti illegittimi sul suolo pubblico, la tutela dell’ambiente”. De Sclavis ha anticipato che proprio sulla sicurezza stradale “stiamo mettendo in campo il piano, abbiamo dei progetti che sottoporremo all’Amministrazione e che porteremo avanti. Un mondo perfetto non esiste ma nemmeno due morti al giorno, non si può andare avanti cosi”.

Il neo-comandante ha ricordato che ad esempio per contrastare l’uso del cellulare alla guida sono già state destinate più pattuglie per i controlli ed è aumentato anche il numero di sanzioni per la mancata precedenza ai pedoni sulle strisce. “Per gli autovelox ci sono strade scoperte perché non si possono mettere i velox mobili
sulla Colombo, per esempio, non si possono posizionare in sicurezza”.

Il tema della sicurezza stradale passa anche dallo studio del fenomeno: “Dovremmo analizzare dove avvengono gli incidenti, molti sono in periferia e sono legati a fenomeni di degrado sociale, all’uso di alcol e droghe. Le macchine sono diventate armi cariche, fanno 200 all’ora e pesano 600kg”. Un incremento dei controlli che per la Polizia Locale vuol dire anche maggiore visibilità: “Saremo più presenti e più visibili, non per farci vedere noi, ma per renderci più visibili a chi pensa di poter vivere in questa città come meglio crede senza rispetto della vita e della sicurezza altrui”.

In tema di sicurezza stradale e utenti “deboli”, l’Asaps ha ricordato che lo scorso anno 197 ciclisti hanno perso la vita sulle strade italiane. I dati diffusi dall’Associazione sostenitori della Polizia stradale vedono tra le regioni più colpite Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.