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Caro-carburanti, ecco le novità del nuovo decreto del governo. Tornano il bonus Trasporti da 60 euro e i buoni benzina per i dipendenti

Ritorno dell’accisa mobile, rivista e corretta, rafforzamento dei poteri di Mr Prezzi, sforzo sulla trasparenza con l’obbligo per i benzinai, altrimenti a rischio sanzione, di esporre accanto al prezzo praticato anche quello medio misurato dal ministero delle Imprese. Sono soltanto alcune delle principali misure contenute nel decreto di 5 articoli per contenere i prezzi dei carburanti.

Ecco le principali novità in dettaglio. Il prezzo medio dei carburanti, su base regionale, sarà pubblicato sul sito del ministero delle Imprese e del made in Italy per tutto il 2023. I datori di lavoro potranno elargire ai propri dipendenti bonus carburanti fino a 200 euro senza concorrere alla formazione del reddito dei lavoratori. Il decreto reintroduce poi il Bonus Trasporti. Sarà di 60 euro per bus e treni e destinato alle persone con redditi inferiori a 20mila euro, non più 35mila, come nella versione precedente della misura. Il buono è nominale, è utilizzabile per l’acquisto di un solo abbonamento, non è cedibile, non costituisce reddito imponibile e non rileva alfine del computo dell’Isee. I benzinai avranno poi altri 15 giorni per adeguare la cartellonistica presso ogni punto vendita, anche autostradale. I gestori degli impianti di carburante che non comunicheranno i loro prezzi e non esporranno nel proprio punto vendita i prezzi medi calcolati dal ministero potranno essere puniti con sanzioni da 500 a 6.000 euro. Dopo la terza violazione può essere disposta la sospensione dell’attività per un periodo non inferiore a sette giorni e non superiore a 90 giorni. Il decreto aggiorna il meccanismo della cosiddetta “accisa mobile” introdotta con la Finanziaria del 2008 per ridurre gli aumenti eccessivi. Il taglio delle accise “può essere adottato se il prezzo aumenta, sulla media del precedente bimestre, rispetto al valore di riferimento, espresso in euro, indicato nell’ultimo Def.