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Pubblicato il: 27/09/2022 - Aggiornato il: 27/09/2022
Grido d’allarme nell’Unione Europea percorsi ciclabili sicuri verso le scuole

Nell’Unione europea, nel decennio 2011/2020, più di 6 mila i bambini (minori di 14 anni) sono rimasti vittime di incidenti stradali, 467 di loro (il 7,78% del totale) erano italiani. E’ quanto emerge dal rapporto “Ridurre le morti di bambini sulle strade europee” pubblicato nell’ambito del programma “Road Safety Performance Index” del Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti. In base all’indagine, nell’Ue gli incidenti stradali rappresentano il 6,5% di tutte le cause di morte in età infantile e, in media, dopo il primo anno di età, un decesso infantile su 15 è causato da una collisione stradale. Tutto questo, nonostante, tra 2010 e 2020, la mortalità dei bambini (decessi per milione di abitanti in età infantile) sulle strade europee si sia ridotta del 46%, mentre, per tutte le altre fasce d’età, è scesa del 36%. Più in dettaglio, per quanto riguarda la situazione italiana, sono 28 i bambiniche hanno perso la vita in incidenti stradali nel 2021. Di questi, 23 tra i 5 e 14 anni (erano 18 nel 2019 e 29 nel 2020). Nella classe di età 5-9 anni, rispetto al 2019, le vittime salgono da 4 a 6. Nella classe 10-14 anni, invece, passano da 14 a 17. Rispetto alla media europea, però, la situazione italiana risulta migliore. Nell’ultimo triennio il numero di bambini morti per milione di abitanti è pari a 6, contro i 9 della media Ue. “Perdere un figlio in un incidente stradale - ha dichiarato Antonio Avenoso, Direttore Esecutivo ETSC - è una tragedia che nessuna famiglia dovrebbe vivere. Sebbene, in alcune parti d’Europa, l’azzeramento della mortalità infantile stia diventando una realtà, la strada da percorrere è ancora lunga”. Tra le circa 40 raccomandazioni che il Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti rivolge ai governi dell’UE, percorsi ciclabili e pedonali sicuri verso le scuole