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Freepress
Pubblicato il: 31/01/2023 - Aggiornato il: 31/01/2023
L’utilizzo del trasporto pubblico sta riprendendo quota tra gli utenti ma risente ancora della pandemia

Nel post Covid, si registra una graduale ripresa ma l’utilizzo del Tpl non è ancora tornato ai livelli pre-pandemia. Lo rivela l’Asstra (l’Associazione Italiana di Trasporto Pubblico Locale) che con le sue 145 aziende rappresenta circa il 70% del settore. Secondo i dati diffusi durante il suo 27esimo convegno “Le imprese di trasporto pubblico locale per il futuro del paese”, nel 2022 il settore ha mosso più di 15 milioni di passeggeri ogni giorno, producendo un fatturato di 12 miliardi all’anno, ma per quello che riguarda in particolare il trasporto passeggeri si stima una perdita della domanda, rispetto al 2019, pari a -21% per il 2022 e del -12% per il 2023. La diminuzione dei passeggeri ha comportato un calo proporzionale dei ricavi da traffico e, nonostante un ulteriore intervento operato nell’ambito della legge di bilancio 2023, il fabbisogno per la copertura dei mancati ricavi nel biennio 2021/2022 è di 800 milionidi euro. Agli effetti del Covid si è aggiunta la crescita esponenziale dei prezzi di carburanti ed energia elettrica. Per il 2022 si sono stimati maggiori costi per carburanti (gasolio e metano) pari a oltre 320 mln di euro e per l’energia elettrica nel solo secondo quadrimestre 2022, pari a oltre 160 mln di euro. Ed ecco le principali richieste avanzate da Asstra. Omogeneizzare le regole nazionali con la normativa comunitaria di settore. Sul fronte risorse Asstra chiede meccanismi automatici di indicizzazione del Fondo Nazionale Trasporti; l’iniezione strutturale aggiuntiva di risorse in conto esercizio e incentivi alla diffusione dei sistemi di bigliettazione elettronica e digitalizzazione dei pagamenti per rendere più attrattivo e innovativo il trasporto pubblico locale e per arginare il fenomeno dell’evasione tariffaria. Ultima, ma non ultima, rendere il più possibile ecologica la flotta degli autobus.