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Pubblicato il: 26/02/2025 - Aggiornato il: 27/02/2025
La Redazione
Metro D, si studia il nuovo progetto. La prima tratta da Nomentana/Gra a Nemorense

L’assessore Patanè: entro marzo ipotesi di tracciato poi confronto con i Municipi

Una stazione metro

La metro D si prepara al passaggio di stato. Da sogno/auspicio a primo embrione di realtà. 

A fare il punto sulla quarta sotterranea, che unirà il quadrante Nord Est, Talenti-Nomentana, all'Eur-Laurentino, è stato l'assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè, intervenendo all’incontro promosso dal III Municipio. Ossia uno dei più interessati dalla nuova opera. Perché sarà proprio da questo territorio - uno dei più popolosi della Capitale - che partirà la realizzazione. Stessa cosa per il nuovo deposito che dovrebbe sorgere sulla via Nomentana a ridosso del Gra. Il primo embrione del progetto risale a molti anni fa. 

Ma nel frattempo tante cose sono cambiate. Innanzitutto i costi. Inevitabilmente lievitati nell'arco di più di un quindicennio. Ora per l'intera linea si stima un fabbisogno di 9 miliardi. Per la prima tratta funzionale Nomentana Gra-Nemorense servirà invece un miliardo e mezzo. Somma che l'Amministrazione comunale auspica di ottenere dal governo nella Manovra 2026. "Il vecchio progetto - ha spiegato l'assessore Patanè- non era più sostenibile. Sia dal punto di vista economico che da quello del tracciato. 

"Era prevista la partenza da via Ojetti per passare da Smistamento (ossia dalla stazione Nuovo Salario, ndr) poi si andava verso Salario e piazza Fiume". 

"Ma a Smistamento - ha proseguito - non e più possibile realizzare il deposito. Che invece potrebbe essere costruito sulla via Nomentana a ridosso del Gra. Da qui poi la linea dovrebbe proseguire su via Ojetti, viale Adriatico, scambiare con la B1 a Jonio, e con la ferrovia a Val d'Ala. Poi si andrà verso Villa Chigi e via Nemorense dove si chiuderà la prima fase funzionale visto che in sotterranea c'è abbastanza spazio per consentire ai treni di invertire la marcia". 

"Dopo  - ha spiegato ancora - la linea prevede alcune invarianti: sarà indispensabile arrivare a piazza Venezia (la stazione della metro C che si sta costruendo già prevede anche lo scambio con la D, ndr) e incrociare la metro A

"Farlo a Spagna è complicato per cui ci sono in campo le ipotesi Barberini o Flaminio". C'è poi ovviamente il passaggio importante a piazza Fiume, nodo cruciale per la mobilità. A seguire la stazione a piazza San Silvestro e quelle, previste anche dal vecchio progetto, di piazza Sonnino e stazione di Trastevere, altro scambio con il ferro (FL1). 

"Poi - ha spiegato sempre l'assessore - l'ipotesi è quella di servire la Magliana e la Portuense per arrivare a piazzale dell'Agricoltura e concludere il tracciato a Vigna Murata dove è necessario realizzare un secondo deposito a Sud". 

Sul versante dei tempi Patanè ha elencato le varie scadenze: entro marzo sarà presentata al sindaco un'ipotesi del tracciato di sintesi. Poi ci saranno la discussione con i Municipi interessati e l'approvazione del documento che contiene gli indirizzi progettuali. Seguiranno i sondaggi sul territorio e il progetto di fattibilità tecnico economica". 

Restando sul versante delle metropolitane l'assessore Patanè ha spiegato le novità su un altro tema assai sentito dal territorio: il ponte pedonale sul fiume Aniene - anche in questo caso un'opera di cui si parla da molti anni ma mai concretizzata - che permetterà al quadrante di via Sacco Pastore-via Val d'Ossola di raggiungere comodamente a piedi la stazione metro B1 Conca d'Oro (ora per prendere la sotterranea occorre percorrere a piedi un lungo "periplo"). 

"La realizzazione della struttura- ha annunciato - è stata approvata con delibera e affidata ad Astral".

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