Riapertura al transito entro la fine dell'anno
Sembrava destinata a uno stallo infinito la vicenda del Ponte Giulio Rocco, chiuso dal 2016 per le conseguenze del terremoto che aveva colpito l’Italia centrale. E invece, domenica 7 settembre, è stato il giorno del varo per la nuova struttura che torna a mettere in collegamento i due quartieri di Ostiense e Garbatella. La riapertura vera e propria al transito di veicoli e pedoni è programmata per la fine dell’anno, quando saranno completate anche le rifiniture dei lavori realizzati da Astral con il coordinamento del dipartimento capitolino Lavori Pubblici che ha seguito tutte le fasi della progettazione.
“La realizzazione dell’intervento di Ponte Giulio Rocco era molto attesa e ha avuto una vicenda lunga e travagliata” spiega Ornella Segnalini, assessore capitolino alle Infrastrutture e Lavori Pubblici, ieri presente al varo della nuova struttura. “A partire dal 2021 ci siamo adoperati per sbloccare lavori fermi da troppi anni: uno stallo che rischiava di compromettere per sempre il collegamento tra Ostiense e Garbatella. Le soluzioni tecniche adottate hanno permesso di rendere il cantiere il meno impattante possibile non solo per gli abitanti, ma anche per i romani che hanno continuato sempre a servirsi del trasporto pubblico ad eccezione di pochi giorni. Il nuovo ponte sarà più sicuro e funzionale con carreggiata più larga e marciapiedi raddoppiati. A questo lavoro abbiamo voluto affiancare la riqualificazione del parcheggio con la piantumazione di 20 alberi con sistema di annaffiamento e con una pavimentazione più chiara per contrastare il fenomeno dell’isola di calore. Come voluto dal Sindaco Gualtieri, stiamo facendo in modo che ogni grande infrastruttura abbia un beneficio funzionale, ma anche una maggiore attenzione all’ambiente”.
L’origine del ponte risale al 1921. Dopo la chiusura nel 2016, si sono rese necessarie demolizione e ricostruzione che oggi danno come esito un nuovo ponte più largo - 13,40 metri contro gli 8,40 del precedente - che avrà una doppia corsia con un unico senso di marcia e vedrà anche il raddoppio dei marciapiedi sino a 2 metri. La nuova struttura, in acciaio, ha un peso di 185 tonnellate che diventeranno 370 con le finiture. La sagoma ricorda i vecchi vagoni ferroviari, “in continuità con il contesto urbano in cui si inserisce”. Completato il varo, ora si passa alle altre attività: riposizionamento dei sottoservizi, compresa la linea aerea della metro, costruzione della strada e dei marciapiedi. Anche l’area del vicino parcheggio, come spiegato dall’assessore Segnalini, sarà riqualificata con una coloritura più chiara anche nelle zone carrabili, ispirandosi ai nuovi criteri contro l’isola di calore e con una attenzione per la vegetazione. Saranno infatti piantati 20 alberi a compensare gli 8 tigli rimossi per lasciare spazio al cantiere e alle sue attività. Lo spazio sotto alle alberature sarà depavimentato e per non far mancare acqua alle nuove piante, sarà realizzato un sistema di innaffiamento in profondità collegato a un nuovo “nasone” provvisto di serbatoio con pompa di rilancio per l’utilizzo dell’acqua di scarico.
L’opera, del valore di 4,8 milioni, è stata cofinanziata al 50 per cento da Roma Capitale e dalla Regione Lazio.
E proprio l’assessore regionale ai Trasporti Fabrizio Ghera, presente al varo del nuovo ponte, ha sottolineato che “grazie all’impulso dato insieme all’Assessora ai Lavori Pubblici di Roma Capitale, Ornella Segnalini, favoriremo una ricucitura fra Ostiense e Garbatella, due quartieri densamente popolati della Capitale, mettendo in sicurezza l’infrastruttura ferroviaria”.
Un intervento complesso, spiegano i tecnici che hanno lavorato alla realizzazione del nuovo ponte facendo ricorso a soluzioni avanzate di ingegneria. Il primo elemento di difficoltà è stata la conformazione del terreno. Inoltre, non è stato possibile interrompere né le forniture dei sottoservizi né il funzionamento del trasporto pubblico, ossia metro e ferrovia (tranne per pochi giorni come accaduto nel fine settimana appena concluso). “Le attività più articolate - spiega una nota del Campidoglio - hanno riguardato le fondazioni su micropali, la realizzazione e l’assemblaggio del nuovo ponte in officina per accelerare la posa e la demolizione controllata del vecchio impalcato che si è svolta in parte in orario notturno per effettuare i pre-tagli della struttura. Infine, è stato necessario l’utilizzo di una gru da 53 metri e 750 tonnellate per il posizionamento del nuovo ponte. Anche le fasi di varo sono state caratterizzate da particolare complessità: il nuovo ponte è stato sollevato, tenuto in sospensione per circa 30 minuti per consentire la stabilizzazione della gru e posato con una manovra durata circa due ore”.
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