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Pubblicato il: 02/04/2025 - Aggiornato il: 03/04/2025
La Redazione
Move 21, esperienze europee a confronto

L'obiettivo, migliorare gli spostamenti di persone e merci. Cronaca della seconda giornata a Bruxelles

Move 21 - Bruxelles

In Germania, Monaco ha puntato sui servizi di mobilità condivisa (e su una comunicazione efficace di questi servizi) per ridurre la congestione veicolare e la "fame di parcheggi", mentre Amburgo ha sperimentato un servizio di consegna delle merci alle fermate del trasporto pubblico utilizzando parte dello spazio dei bus di linea. In Svezia, Goteborg ha lavorato per migliorare la percezione, e quindi l'uso, da parte dei cittadini, delle soluzioni già esistenti di mobilità condivisa, invece in Norvegia Oslo ha aggiunto, al servizio di trasporto a chiamata per le persone più anziane, un servizio di mobilità - rivolto a tutti - per la consegna delle merci a domicilio. In Italia, Bologna ha sperimentato la trasformazione di alcune aree di sosta destinate ai veicoli privati in snodi per la micromobilità, in particolare quella ciclabile. 
Queste differenti esperienze di mobilità hanno un obiettivo comune, migliorare gli spostamenti delle persone e delle merci per trasformare le città in luoghi più vivibili e accessibili, lavorando sulle infrastrutture ma, anche, anzi soprattutto, sulle abitudini, i comportamenti, le scelte dei cittadini-passeggeri-utenti. 

Cornice dello scambio di approcci e possibili soluzioni è stato il progetto europeo Move 21, giunto a conclusione dopo un viaggio di quattro anni. L'evento finale è a Bruxelles e vede la partecipazione anche di Roma, una delle sei città "partner". 

Marco Surace, statistico di Roma Servizi per la Mobilità, ha così raccontato il lavoro fatto per riqualificare, anzi trasformare l'area di accesso alla stazione di Trastevere (lato Gianicolense, un lavoro che ora si completerà anche sul lato di viale Marconi).  "Quello che di fatto era un parcheggio per auto - ha spiegato - è stato trasformato in un hub multimodale". L’area centrale, tra i binari del tram, è stata dedicata al trasporto pubblico su gomma con la realizzazione di banchine e pensiline e la riorganizzazione del parcheggio dei taxi.


È stato poi creato, per la sicurezza dei pedoni, un ampio passaggio pedonale per l’accesso alle pedane bus. La parte est è stata riorganizzata con aree verdi, spazi pedonali e rastrelliere per biciclette. Su un altro lato ci sono aree per carico e scarico merci, ricarica veicoli elettrici, car sharing e parcheggi per disabili. È stata poi ricavata una zona di sosta breve per consentire un veloce accesso alle auto private che però non possono in nessun modo sostare. E poi la stazione Tiburtina. In questo fondamentale snodo cittadino si concentrano linee ferroviarie (regionali e alta velocità), trasporto di superficie su gomma (urbano, extraurbano e a lunga percorrenza), la metropolitana. "E poi, guardando al prossimo futuro - ha ricordato Surace - qui arriverà anche il tram, con la nuova linea Verano-Tiburtina", integrando una ulteriore opzione di spostamento.
 



- MOBILITA' ATTIVA e trasporti condivisi
Nella tappa finale di Move 21 si è parlato anche di mobilità attività integrata con il trasporto pubblico e di come accrescere i trasporti condivisi, considerando le limitazioni finanziarie e di tempo, non solo creando nuove infrastrutture il più possibile funzionali, ma migliorando sicurezza, ed efficacia, di quelle esistenti. Tra le esperienze raccolte, quelle di Roma e Oslo e poi di Anversa e Madrid, città coinvolte in un altro progetto europeo dedicato sempre al miglioramento della mobilità urbana, ovvero "Scale-up". Proprio la città belga ha presentato un lavoro finalizzato a potenziare la ciclabilità, incrementandone la sicurezza. La Capitale spagnola, invece, tra le azioni che ha messo in campo per accrescere sostenibilità e condivisione degli spostamenti dei propri cittadini, ha ricordato quella sulla pedonalità. La mobilità a piedi è stata sostenuta e naturalmente integrata con il trasporto pubblico, con effetti positivi su qualità dell'aria, fruibilità degli spazi pubblici e, pure, ricadute benefiche sulle attività commerciali. Oslo ha lavorato all'integrazione della rete ciclabile con il tpl. 
 

Per Roma è intervenuta Chiara Di Majo, ingegnere di Rsm. Azioni condivise con i partner europei sono state quelle per la crescita della mobilità attiva e ciclabile, con le nuove piste realizzate o in progettazione e, in particolare, il lavoro per il Grab, il Raccordo delle bici, anello ciclo-pedonale, con piena funzionalità trasportistica, oltre che turistica, di circa 50 km. E poi il lavoro sulle Zone a 30 km/h, l'integrazione tra mobilità ciclabile e micro mobilità (monopattini) e il trasporto pubblico (con un incremento dei noleggi anche grazie alle agevolazioni previste per chi ha l'abbonamento annuale al tpl). 
E poi, una grande opera giubilare consegnata alla città, piazza Pia liberata dal traffico.

- Simone Colonna - 


Foto: Simone Colonna, Roma / Rikke Dahl Monsen, City of Oslo
 

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