L'intermodalità è un concetto centrale nel campo della logistica e dei trasporti riferendosi all'integrazione e
all'uso combinato di diversi mezzi di trasporto per compiere un viaggio o per spostare merci da un luogo
all'altro. Ha l'obiettivo di sfruttare i vantaggi specifici di ciascun mezzo di trasporto, come la flessibilità dell'automobile, la capacità dei treni di trasportare grandi quantità di merci o l'efficienza delle navi per il
trasporto su lunghe distanze, migliorando l'efficienza complessiva del sistema di trasporto e riducendo
l'impatto ambientale.
Nella mobilità urbana, l'intermodalità permette ai passeggeri di combinare diversi mezzi di trasporto pubblico, come autobus, tram, metropolitane e biciclette condivise, in un unico viaggio. Un esempio potrebbe essere un passeggero che prende un treno regionale per raggiungere il centro città e poi utilizza una bici condivisa per arrivare alla destinazione finale. Questo approccio non solo migliora l'efficienza del sistema di trasporto pubblico, ma riduce anche la congestione del traffico e l'inquinamento.
Nel campo della logistica, l’intermodalità nel trasporto merci è il sistema "container", dove i carichi vengono inseriti in container standardizzati che possono essere facilmente trasferiti tra camion, treni e navi senza bisogno di scaricare e ricaricare la merce. Questo riduce il tempo di trasbordo e i costi di manodopera, migliorando anche la sicurezza delle merci.
Le politiche di trasporto in molte città e regioni stanno sempre più favorendo l'intermodalità, promuovendo
la creazione di hub di trasporto integrati e facilitando il trasferimento tra i diversi mezzi. Tuttavia, la realizzazione di un sistema intermodale efficace richiede una pianificazione attenta, infrastrutture adeguate e la collaborazione tra diverse entità pubbliche e private.
In sintesi, l'intermodalità rappresenta un approccio moderno e sostenibile al trasporto, che, se implementato correttamente, può offrire significativi benefici economici, sociali e ambientali.
Nodi di Scambio
Il sistema dei parcheggi di interscambio agevola gli spostamenti intermodali del tipo ferro-gomma effettuati
da coloro che effettuano la prima parte dello spostamento (per chi accede a Roma dall’esterno) col proprio
mezzo privato per poi proseguire il viaggio con il TPL (ferro o gomma).
Attualmente il sistema dei parcheggi di interscambio di Roma è costituito da 41 impianti per una capacità
complessiva di circa 17mila posti auto.
Il tipo di interscambio può essere multiplo, nel senso che lo stesso impianto può servire più modalità del
TPL (solo modi motorizzati). Le tipologie d’impianto sono quattro: il parcheggio a raso (la più comune) poi
l’impianto multipiano, modulare e interrato.
Nei parcheggi di scambio di Atac è possibile lasciare l'automobile a tariffe agevolate per la sosta di lunga durata e proseguire verso le aree centrali della città scambiando con il trasporto pubblico cittadino. Tutti i parcheggi di scambio, infatti, sono situati presso le stazioni delle linee A, B e C della Metropolitana, le fermate delle ferrovie metropolitane o presso capilinea di bus urbani ed extraurbani. I parcheggi di scambio possono essere automatizzati o non automatizzati.
Diverse le modalità di pagamento e di esenzione per le due categorie. La sosta nei Parcheggi di Scambio della città è gratuita per i possessori di Metrebus Card .
I parcheggi a tariffa non vincolata sono situati in particolari punti di attrazione della città e offrono modalità di tariffazione differenziate sia per favorire l´uso a rotazione degli spazi di sosta, sia per venire incontro alle esigenze di particolari categorie (residenti, lavoratori, turisti ecc.).
Si tratta dei parcheggi Auditorium, Partigiani (prossimità stazione Ostiense), Metronio, Trieste e Trastevere.
Sono quattro i parcheggi, finanziati dal POR FESR Lazio, che miglioreranno lo scambio tra mobilità privata e trasporto pubblico:
- Anagnina (Metro A, capolinea CoTraL)
- Annibaliano (Metro B1)
- Conca d’Oro (Metro B1)
- Villa Bonelli (FL1)