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Cantiere Metro C piazza Venezia, si scava con l'idrofresa

Simona Di Capua, redazione giornalistica di Roma Servizi per la Mobilità.

Il macchinario è entrato in funzione dalla metà di febbraio
Un'immagine dei lavori in corso

Guarda quasi negli occhi la statua equestre di Vittorio Emanuele II e fa a gara con gli imponenti silos verdi che ormai caratterizzano, ancor più dei palazzi e dei monumenti, il paesaggio di piazza Venezia. E' entrata in funzione in questi giorni l'idrofresa, la colossale macchina scavatrice multicolore da alcuni mesi posta al centro del cantiere che sta realizzando la futura stazione della linea C. Alta 24,5 metri e con un peso di 185 tonnellate, è stata costruita proprio per questo progetto e scaverà il terreno per realizzare il perimetro della nuova stazione, scendendo a una profondità di 85 metri. Per avere una misura di confronto, l'edificio del Vittoriano davanti al cantiere è alto circa 80 metri. Sono stati necessari quattro trasporti eccezionali da Cesena a Roma per far arrivare di notte, nel cuore della città, le diversi parti del macchinario. L'idrofresa, come spiega già il nome, ora lavorerà utilizzando un getto d'acqua ad alta pressione per realizzare 55mila metri cubi di pareti perimetrali in cemento armato. 
Come spiegato anche sul sito di Roma Metropolitane, l'idrofresa scava in verticale dei fori a base rettangolare dove poi verranno inserite delle gabbie in acciaio da riempire con il calcestruzzo. L'insieme delle pareti realizzate formerà una sorta di scatola in cemento armato, isolata dal punto di vista idraulico e che a sua volta consentirà di scavare all'interno per realizzare la stazione. La futura fermata Venezia ("abbiamo chiesto uno sforzo per impiegare meno di dieci anni" ha dichiarato il sindaco Gualtieri lo scorso ottobre) sarà profonda 45 metri dal piano stradale, si svilupperà su sei piani, ognuno con una superficie di 4.500 metri quadrati e avrà accessi su tre lati, Palazzo Venezia, l'Auditorium di Adriano e il Vittoriano. E come ovvio si candida ad essere una archeo-stazione per eccellenza. Durante le indagini preliminari, ad esempio, sono state scoperte alcune antiche tabernae che saranno ricollocate, dopo i lavori, in un allestimento espositivo sul piano atrio, allineate sul percorso dell'antica via Flaminia, quindi sull'asse dell'odierna via del Corso. L'attuale fase del cantiere, con i lavori di scavo dei diaframmi, durerà un anno e mezzo. Trascorso questo tempo,  sarà la volta dello scavo per realizzare il solaio di copertura della stazione. Un ritmo e un programma di lavori che non sarà interrotto dal Giubileo.