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Restyling delle stazioni metro, rinnovo in vista per Spagna e Ottaviano

Simona Innocenti, redazione giornalistica di Roma Servizi per la Mobilità.

L'annuncio è arrivato dall'assessore Patanè nel corso di un convegno
la fermata Spagna

Il restyling delle fermate metro Spagna e Ottaviano; il rinnovo dell'armamento tranviario, l'arrivo di bus elettrici e a metano; 10mila nuove paline bus e la richiesta di maggiori risorse per Roma (180 milioni di euro in più) dal Fondo nazionale Trasporti.

 

L'assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè, ha fatto il punto sugli interventi in corso e su quelli previsti nei prossimi mesi ricordando le priorità dell'amministrazione. "Quest'anno - ha spiegato questa mattina intervenendo ad un convegno organizzato dalla Filt Cgil e dalla Cgil Roma e Lazio - inizieremo il restyling delle stazioni principali della rete metropolitana. Questo comporterà qualche chiusura. Ad esempio Spagna, per 80 giorni, Ottaviano per 50 giorni. Interverremo anche su Cipro che però potrà non chiudere. Successivamente, nel 2026, partiremo su San Giovanni, portando a compimento il passaggio diretto metro A-C oggetto della famosa variante 43. Nel 2025 torneremo alla normalita' del trasporto pubblico ed entro un anno apriremo due nuove fermate della Metro C ".

 

"Concluderemo poi il rinnovo completo delle infrastrutture tranviarie - ha ricordato Patanè - a partire da armamento e parte tecnica, e interverremo sul deposito di Porta Maggiore. Questo causerà, come già annunciato, la chiusura di tutte le linee tranviarie da giugno ad ottobre. Infine si concluderà il rinnovamento dell'armamento della linea A".

 

Patanè ha parlato poi del rinnovo della flotta. "Nel 2024 - ha detto - saremo impegnati a riportare alla normalità il tpl romano. Soprattutto dal punto di vista infrastrutturale. La priorità sarà il rinnovo della flotta: continueranno ad arrivare un certo numero di bus a metano e avremo una fornitura di 104 mezzi elettrici che arriveranno entro la fine di dicembre".

 

Capitolo paline. "Un altro importante asset giubilare è quello della riqualificazione complessiva di tutte le paline di Roma. Atac - ha spiegato l'assessore - ha fatto un grande lavoro sulle banchine, sulle pensiline e sulle paline. Di quest'ultime ne cambieremo 10mila in tutta Roma. Attualmente il progetto è in corso di confronto con la Sovrintendenza".

 

Per quanto riguarda l'applicazione Mobilty as a service (Maas) sperimentata su un campione di utenti a novembre scorso e a oggi attiva, Patanè ha fatto sapere che "da giugno sarà a regime e partiranno tutte le scontistiche, le integrazioni tariffarie e gli altri servizi contemplati. La piattaforma digitale garantirà la personalizzazione del trasporto" e "le persone potranno scegliere come viaggiare a seconda delle proprie esigenze, che spesso variano in base all'età. Inoltre, sarà integrato il cash back: le persone che sceglieranno di muoversi maggiormente con il Trasporto pubblico locale riceveranno indietro soldi e punti da spendere nei viaggi futuri".

 

Infine, la questione legata al Fondo nazionale Trasporti. "Per un organo costituzionale come Roma  - ha detto Patanè - è doveroso chiedere ed ottenere che la ripartizione del Fondo nazionale Trasporti avvenga in maniera diretta alla città. Chiediamo 180 milioni di euro in più, risorse molto utili anche per servire meglio le periferie aumentando i milioni di km/vettura. Purtroppo - ha ricordato - la situazione è un'altra ed è quella di avere 100 milioni in meno, un dramma assoluto. Ricordo che il budget era già basso, una quota infima che non è stata aumentata nemmeno in tempi di covid e di guerra. I costi sono aumentati e la quota è rimasta uguale. Un altro problema che voglio ricordare è quello che oltre a essere bassa la quota è mal divisa e questo comporta che la città di Roma, grande quanto le 9 altre maggiori città italiane, riceve in termini assoluti meno di altri Comuni. Infine - ha concluso l'assessore - Roma non riceve direttamente le risorse del fondo nazionale ma tramite il bilancio regionale questo comporta che qualora la Regione avesse problemi il Comune non avrebbe le risorse della ripartizione del fondo nazionale".