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Incidenti stradali, per i più giovani restano la prima causa di morte

L’allarme era stato già lanciato dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, nella Giornata in memoria delle vittime della strada: la principale causa di morte nel mondo per bambini e ragazzi sono gli incidenti stradali. Ora, a confermare la statistica, sono i numeri del rapporto Dekra sulla sicurezza stradale 2022 “Mobilità dei giovani”.

Secondo il dossier Dekra (società tedesca leader nei settori della revisione e della certificazione nel settore automobilistico), nell’Ue gli incidenti nella fascia d’età 18- 24 anni causano nel 64% dei casi la morte del guidatore o del passeggero al suo fianco, rispetto al 44% nella popolazione complessiva. Il rapporto punta l’attenzione sulla relazione dei giovani europei con i diversi mezzi di trasporto, l’educazione stradale, gli standard di sicurezza. L’auto non è più uno status symbol, mentre diventano decisivi la connettività e la flessibilità di un mezzo.Ne è emerso un uso complementare di trasporto pubblico, bicicletta e veicoli sharing.

Tra i presenti all’incontro, l’assessore capitolino alla Mobilità Eugenio Patanè sottolinea che considerare la sicurezza stradale come una materia a sé stante è sbagliato, “occorre una visione complessiva sulla mobilità. Bisogna lavorare sulla diminuzione del traffico privato e della proprietà di autovetture attraverso maggiori investimenti sullo sharing”.

Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha invece annunciato l’intenzione di convocare un tavolo per aggiornare il Codice della strada con ministero dell’Istruzione ed enti locali: “ritengo fondamentale portare l’educazione stradale sui banchi di scuola. Per le sanzioni credo vadano rivisti anche i termini temporali. La revoca a vita della possibilità di guidare credo possa e debba essere considerata, nei casi più gravi”.