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Pedonalità

Le Isole Ambientali nella pianificazione di Roma Capitale

Le zone residenziali a traffico moderato o ‘calmo’, introdotte negli anni ’70 in diversi Paesi nord europei e successivamente adottate nel resto del continente, sono caratterizzate innanzi tutto dall’introduzione del limite di velocità di 30 km/h su tutte le strade che le attraversano, garantendone il rispetto attraverso appositi dispositivi o misure di moderazione del traffico.

Le ricerche condotte nei Paesi che hanno adottato questo approccio  mostrano che questo tipo di intervento ha ricadute positive in termini di maggiore sicurezza sia per gli utenti deboli della strada che per gli stessi automobilisti. Il limite di velocità a 30 km/h significa non solo riduzione delle velocità, ma anche migliore gestione dei conflitti tra veicoli agli incroci, poiché riduce le velocità intorno a valori medi senza incidere significativamente sui tempi di percorrenza.

Per quanto riguarda Roma, il Piano Generale del Traffico Urbano, approvato dall’Assemblea Capitolina nel 2015, definisce le “isole ambientali” come “zone urbane racchiuse all’interno di ciascuna maglia della viabilità principale, e la rete viaria che le serve è perciò costituita da sole strade locali. Sono dette ‘isole’ perché interne alla maglia della viabilità principale ed ‘ambientali’ in quanto finalizzate al recupero della vivibilità degli spazi urbani”.

L’istituzione di “Isole Ambientali”, inizialmente nel centro storico e successivamente con la progressiva estensione negli altri quartieri della città, è stata ribadita nel 2019 all’interno del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) con la previsione di 77 Isole Ambientali da realizzare entro lo Scenario di Piano (10 anni).

QUALI SONO GLI OBIETTIVI DELL’ISOLA AMBIENTALE:

  • recuperare la vivibilità degli spazi urbani e migliorare la qualità della vita dei cittadini;
  • incrementare la sicurezza di tutti gli utenti della strada, con particolare attenzione all’accessibilità e alla tutela delle categorie ‘deboli’;
  • sviluppare e promuovere la mobilità dolce e attiva, migliorando la salute dei cittadini;
  • limitare l’accesso al traffico veicolare di attraversamento;
  • favorire l’integrazione e la convivenza delle diverse componenti di traffico per la condivisione virtuosa degli spazi tra pedoni, ciclisti e veicoli a motore;
  • ridurre l’inquinamento ambientale in tutte le sue forme.

COME SI REALIZZA UN’ISOLA AMBIENTALE:

 deve essere riconoscibile dal resto dell’ambiente urbano e questa sua specificità si può ottenere attraverso una serie di interventi quali la realizzazione di:

  • “porte di accesso” per evidenziare la discontinuità tra viabilità principale e gli ambiti locali;
  • attraversamenti o intersezioni rialzate per la continuità pedonale;
  • restringimenti di carreggiata, dossi per il contenimento delle velocità in particolari ambiti stradali, con una attenzione particolare a quei siti serviti dal trasporto pubblico;
  • elementi dissuasori a protezione degli spazi pedonali dalla sosta irregolare;
  • itinerari ciclabili;
  • bike parking, ciclo stazioni, rastrelliere.

ISOLE AMBIENTALI:

PEDONALIZZAZIONI E ZONE 30

ATTRAVERSAMENTI PEDONALI LUMINOSI

ISO 9001